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Indy Gateway, ancora Newgarden: quarta vittoria dell’anno! Adesso i rivali tremano





Invece no. Josef Newgarden non si fa fregare da Castroneves e ipoteca l’iride a stelle e strisce. La 500 miglia di Gateway ha regalato una corsa densa di emozioni, anche se a svettare davanti a tutti ci sono stati i piloti del Team Penske. E strappando la leadership al compagno Pagenaud, il #2 prenota la testa della classifica generale.

© LAT Chevy Racing
© LAT Chevy Racing

La gara è stata ricca di incidenti: e al giro 6 la corsa vedeva già Will Power salutare il gruppo. «Non è stato molto divertente», il commento del #12. Dopo aver perso il posteriore, l’australiano si è visto Ed Carpenter salirgli quasi sulla testa. La gara è stata una delusione per l’intero team di Carpenter visto che qualche decina di giri più tardi anche JR Hildebrand (che era chiamato alla riscossa) è andato a muro. Adesso la classifica recita 83 lunghezze da scalare fino alla vetta, per Power. Ma il punto è un altro: adesso Newgarden è oltre trenta punti avanti a Scott Dixon (31, a essere precisi).

Vi avevamo anticipato che Gateway sarebbe stata una sorta di svolta per il 2017. E così è stata: con la quarta vittoria dell’anno, Newgarden ha definitivamente convinto tutti del suo talento cristallino. E se Ryan Hunter-Reay tocca il cemento e finisce fuori dal carosello, gli States possono salutare l’alba di un nuovo grande pilota a stelle e strisce.

Ma non sarà un duello tra il giovane rampante e l’eroe carioca in declino (Castroneves). Altri terzi e quarti incomodi occupano gli specchietti retrovisori del numero #2. In primis un compagno di squadra da non sottovalutare: Simon Pagenaud. Il francese ieri si è risvegliato e non tarderà a farsi sentire. Con 43 punti di svantaggio, il transalpino vorrebbe far ripartire la sua carica verso l’iride. Anche se ormai tardi per qualsiasi cavalcata vincente: mancano due corse in totale.

Pagenaud ha guidato diversi giri di corsa e ha provato a resistere fino all’ultimo a ogni attacco di Newgarden. L’americano ha però risposto con un sorpasso con sportellata. Il numero #1 ha remato per non spalmarsi contro il muretto e ha perso anche la seconda posizione. Ma il messaggio è lanciato: se lo statunitense non vuole mollare l’osso, il francese vuole difendere il titolo.

© AP Photos
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Alla prova del nove fallisce Max Chilton. Il numero #8 del Chip Ganassi Racing doveva riscattarsi dopo una stagione intera all’insegna della delusione. L’inglese ha il posto in bilico, perché il suo sedile comincia a scottare: il suo boss ha nel mirino Alexander Rossi. Il #98 dell’Andretti Autosport ha terminato in sesta posizione. È in forte ascesa, ed è un concorrente temibile per Max.

Helio Castroneves ha chiuso al quarto posto, ma aveva qualcosa in tasca. Qualcosa che solo la sfortuna gli ha impedito di mettere in tavola. Un guasto al motore infatti lo ha costretto a rallentare e quindi ha tagliato alle gambe alla rimonta che preparava dopo il pit-stop. Il carioca adesso è terzo in classifica generale, ma cercherà di giocarsi il tutto per tutto negli ultimi appuntamenti. Anche se dovrà vedersela con un redivivo Scott Dixon, quest’anno baciato dalla buona stella.

La decima piazza è andata a Sebastien Bourdais (ottimo rientro in pista per il transalpino), che chiude dietro Conor Daly (buon 5°), Alexander Rossi, Charlie Kimball, James Hinchcliffe e Carlos Munoz. Alla fine la corsa non è stata un disastro per la Honda, che riesce a piazzare cinque macchine in Top 10 e una sul podio. Un segnale incoraggiante in vista dell’anno prossimo.

Il prossimo appuntamento si terrà domenica 3 settembre (un back-to-back) al Watkins Glen. Da seguire a tutti i costi: lì i distacchi tra le Case saranno più ravvicinati. Il che significa che Scott Dixon rientra nella mischia e romperà le uova nel paniere al plotone Penske.

Classifica IndyCar dopo Gateway




Tags : Helio CastronevesJosef NewgardenScott DixonSimon Pagenaud
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.