close




Questo weekend torna la Indycar, in uno dei circuiti più iconici della categoria: si corre infatti sul tracciato cittadino di Long Beach, la “Montecarlo della California”. Ecco tutto ciò che dovete sapere.

Indycar Long Beach GP
Penske Entertainment: Chris Jones

Il circuito

Inaugurato nel 1976 come risposta statunitense al circuito del Principato (primo di una lunga lista di tracciati che hanno provato ad imitare il fascino di Monaco), quello di Long Beach ha una storia sportiva davvero ricca e prestigiosa: la pista ha infatti ospitato tantissime categorie prestigiose, dalla F1 (otto edizioni del GP degli USA Ovest) all’IMSA, dall’American Le Mans Series alla Formula E, dalla CART alla Formula Atlantic e, infine, dal 2008, la Indycar. Nella sua ultima configurazione misura 3.167 km, ossia 1.968 mi, presenta 11 curve, 5 a destra e 6 a sinistra, e andrà affrontato dai piloti per ben 85 volte, per un totale di 269.21 km, o 167.28 mi. Relativamente poco, ma le numerose insidie, quali il caldo (anche se questo weekend sono previste temperature miti) e i muretti molto vicini, complicheranno di parecchio la vita ai piloti. Qui infatti la Pace Car è molto frequente, e lo sa bene Colton Herta, che lo scorso anno andò a muro dopo aver guidato per buona parte della corsa. Ad approfittarne fu Josef Newgarden, che vinse difendendosi da un arrembante Romain Grosjean, mentre terzo fu Alex Palou. Il pilota con il record di vittorie è Al Unser jr, con sei successi, mentre tra quelli in attività solo Alexander Rossi e Will Power hanno vinto più di una volta (due). Il record della pista in gara, appartiene a Palou, che lo scorso anno girò in 1:07.2359, mentre in qualifica il giro più veloce è stato conquistato da Herta, che sempre nel 2022 toccò l’1:05.3095.

Credit to: Wikipedia

Per l’occasione, la Firestone porterà le gomme morbide in guayule, distinguibili dalla banda verde e che verranno usate quest’anno in tutti i circuiti cittadini (erano già state usate lo scorso anno a Nashville e nella prima gara di quest’anno a ST. Petersburg). Per quanto riguarda le strategie, un pieno dovrebbe durare circa una trentina di giri, con i piloti che verosimilmente faranno due soste, anche perché le basse temperature previste dovrebbero favorire la conservazione degli pneumatici. Fondamentale per la strategia sarà anche la gestione del Push to Pass, con i piloti che avranno a disposizione 200 secondi di potenza extra, per un massimo di 20 secondi per attivazione.

Campionato

Dopo due secondi posti a ST. Petersburg e in Texas (gare in cui avrebbe potuto vincere), Pato O’Ward comanda la classifica con 82 punti, e sicuramente cercherà il riscatto in California. Alle sue spalle c’è il vincitore del round inaugurale, Ericsson, con 75 punti, mentre terzo è Scott Dixon con 67 lunghezze, davanti di un solo punto rispetto a Newgarden, vincitore della scorsa gara. Quinto con 60 punti è un sempre costante Alex Palou, mentre sesto, abbastanza a sorpresa, è David Malukas. Da segnalare la prima posizione nella classifica rookie dell’argentino Agustin Canapino, plurivincitore del Turismo Carretera, che è davanti a piloti più quotati come Grosjean, VeeKay e Castroneves.

Orari

La gara sarà visibile su Sky Sport F1 (sfortunatamente, in contemporanea con il GP di Austin della MotoGP), mentre le altre sessioni saranno disponibili gratuitamente con il commento originale su IndycarLive.com.

Sabato 15 aprile

00.00 – 01.15 -> FP1

17.45 – 18.45 -> FP2

21.05 – 22.20 -> Qualifiche

Domenica 16 aprile

18.00 – 18.30 -> Warmup

21.30 – 23.45 -> Long Beach GP (Diretta Sky)





Tags : gp long beachindycarLong Beach
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.