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Indycar: a Long Beach Kirkwood si impone davanti a Grosjean e Ericsson





La prima vittoria in NTT Indycar Series per Kyle Kirkwood è arrivata nell’Acura Grand Prix di Long Beach dopo una tesissima gara giocatasi sulle strategie. Completano il podio Romain Grosjean e Marcus Ericsson, che si issa in testa alla classifica del Campionato. Fuori dalla Top-10 il vincitore del Texas Josef Newgarden e il il leader del campionato dopo le prime due gare, Patricio O’Ward.

Kirkwood
© Chris Owens

Terzo appuntamento della stagione 2023 della NTT Indycar Series che va in archivio consegnando il trionfo dell’americano Kyle Kirkwood ai libri di storia. La prima vittoria, per il 24enne di Jupiter, Florida, è stata in dubbio fino agli ultimi metri a causa di un arrembante Romain Grosjean che, alle sue spalle, vantava un gruzzolo di secondi di Push-To-Pass più capiente; il francese, però, è rimasto nuovamente a bocca asciutta a causa di una forzata gestione del bioetanolo che non gli ha permesso di sferrare il colpo decisivo sulla Dallara Honda #27 del compagno di squadra in Andretti Autosport. La seconda gara corsa su un circuito cittadino delle 5 previste dal calendario Indycar 2023 ha anche sorriso – parzialmente – a chi nella prima aveva trionfato: Marcus Ericsson, scattato al fianco proprio del poleman (e poi vincitore) Kirkwood, ha ottenuto una consistente 3a piazza che gli consente ora di guardare tutti dall’alto in classifica di Campionato. Una soleggiata costa californiana che non è stata affatto una buona trasferta per Josef Newgarden e Pato O’Ward; l’alfiere Penske, dopo un primo stint incredibile su gomme Hard, è stato risucchiato fino all’11a piazza finale a causa di una strategia che gli ha imposto un estremo lift & coast lungo tutto l’ultimo stint. Non è andata meglio a chi a Long Beach ci arrivava da leader della classifica dopo i due secondi posti ottenuti nelle gare di apertura: O’Ward è stato difatti protagonista di una gara poco serena, prima con una “gentile spallata” a Scott Dixon, poi con un testacoda che ha danneggiato la sua Dallara Chevrolet #5 del team Arrow McLaren.

Cronaca della gara

Dopo aver conquistato la prima Pole Position in carriera, Kyle Kirkwood scatta molto bene e mantiene la prima posizione nei confronti di Marcus Ericsson, ma un’accelerazione ancora più fulminea la ha Josef Newgarden che dall’8a posizione si issa addirittura in 4a! Nonostante le gomme Hard (mescola condivisa, tra i piloti in Top-10, con O’Ward, McLaughlin e Rosenqvist), l’americano allo start prende un tempo perfetto sugli avversari e li scavalca nell’allungo che porta alla prima staccata. Regime di bandiera verde che però viene subito interrotto quando Hélio Castroneves, tradito dalle gomme a mescola dura, finisce a muro in uscita dalla prima curva. Il Brasiliano, dopo aver riavviato la vettura, rientra ai box per sostituire il musetto; la mossa però gli costa un giro di ritardo nei confronti del gruppo.

Giro 3 di 85 ed è di nuovo Green Green Green, con un bel duello tra Palou e O’Ward che viene sopravanzato prima dal catalano di Ganassi e, poco dopo, anche da Scott Dixon. Cinque tornate più tardi, Callum Ilott è costretto a riportare ai box la sua #77 di Juncos Hollinger Racing a causa di una foratura alla sua anteriore destra causata da una carezza al muro esterno a Curva 1. Dopo 10 giri, la classifica vede Kirkwood a guidare il gruppo, seguito da Ericsson (a 1″ di distacco), Grosjean, Newgarden e Palou. Fase di stallo che termina al giro 19, con Josef Newgarden che ricuce il gap dalla Honda Andretti di Romain Grosjean – utilizzando anche parecchi dei 200 secondi di Push-To-Pass a disposizione – che salta in Curva 1.

Ma attenzione! Al giro 20 la #9 di Scott Dixon finisce contro le gomme di protezione dopo un tentativo di sorpasso da parte di Pato O’Ward che – non troppo gentilmente – dirige la vettura Ganassi verso l’esterno della Curva 8. Prima Caution di serata, con il neozelandese sei volte campione Indycar che riesce però a ripartire seppur con una vettura danneggiata (e con parecchio ritardo). Pit-Lane che viene aperta al giro 22, con tutto il field – tranne il rookie Agustín Canapino, su gomme dure montate al secondo giro – che rientra per compiere la prima sosta di serata; il traffico è intenso, con Kirkwood e Newgarden – di traverso – che si sfiorano pericolosamente nella corsia dei box senza però toccarsi.

Si riparte con Canapino – il miglior rookie in questo inizio di stagione – in testa, ma il sogno dell’argentino dura poco. Castroneves, doppiato, prova a sdoppiarsi sul pilota Juncos che in curva 7 va toccare il muro e – anche tamponato lievemente da Kirkwood – viene sfilato dal gruppo. Gruppo che sopraggiunge nella successiva Curva 8 con O’Ward che si gira di traverso tra Kirkwood e Ericsson finendo a muro! Fortunatamente è evitato da tutti i piloti, e la sua Arrow McLaren #5 riesce a riprendere la pista in 13a posizione (ma danneggiata). Dal marasma generale spunta il solito Newgarden che, ora con gomme Soft in guayule, al giro 30 porta intorno al secondo il vantaggio nei confronti della Andretti Autosport #27 del poleman Kirkwood (che monta gomme Hard dopo essere partito con le morbide).

Giro 39, e il Grand Prix of Long Beach perde Scott Dixon per guasto tecnico (probabilmente dovuto all’impatto avvenuto 20 giri prima). Davanti a tutti c’è ancora Newgarden, con la Dallara DW-12 di Kirkwood sempre più vicina al suo posteriore. Le gomme Hard sembrano dare un vantaggio rispetto alle morbide; la prova di ciò è la difficoltà di Scott McLaughlin nel tenere in pista la sua Chevy del Team Penske, che dal 4° posto scende al 6° nel giro di un settore, saltato da Colton Herta e dal vincitore di St. Pete, Marcus Ericsson (entrambi su gomme Hard).

Siamo al giro 45 su 85 e Benjamin Pedersen compie un errore in Curva 1, andando lungo; tenta di eseguire un 360°, ma spegne la macchina. Intervengono i commissari che la riaccendono e consentono al rookie di A.J. Foyt di riprendere a via della corsa, seppur in fondo al gruppo. Seconda Caution californiana che pare scongiurata. Due passaggi più tardi McLaughlin è in crisi nera con le sue Soft, e scende fino alla 10a piazza; quelle di Newgarden paiono invece ancora in buono stato, con la Dallara Chevrolet #2 di Penske che mantiene ancora la leadership della corsa. Ericsson e Herta si scambiano per un attimo le posizioni, con il tentativo da parte dello svedese in Curva 1 che però non va a buon fine; ma solo due giri più tardi il portacolori di Ganassi mette finalmente le sue ruote davanti a quelle del figlio d’arte.

Giro 52, e Newgarden rientra ai box dopo un mega-stint con le gomme morbide; indossa quindi le dure e imbarca carburante. Ha però ancora 32 giri da compiere prima della bandiera a scacchi, e le incognite si spostano dunque sulla quantità di bioetanolo immessa nel serbatoio della sua #2. Un giro più tardi arriva il secondo Pit-Stop per gran parte del gruppo, e dalla girandola delle soste emerge in testa Romain Grosjean! L’overcut del pilota Andretti ha funzionato alla grande, ma ora deve mandare in temperatura le gomme Hard con cui è tornato in pista guardandosi le spalle da Newgarden. Ma attenzione, perché si ferma anche il compagno di squadra dell’ex-Formula 1: la chiamata del Team Andretti è perfetta, e Kyle Kirkwood esce davanti a tutti! Il giovane alfiere di Andretti ha però a disposizione solo 70 secondi di Push-To-Pass a disposizione, contro i 158 di Romain Grosjean alle sue spalle. Dietro di loro, al giro 60 si posiziona Marcus Ericsson che, dopo aver scavalcato il vincitore della scorsa gara in Texas, si candida come inseguitore del duo di testa (seppure con soli 37″ di PTP a disposizione); Newgarden è costretto ad un’estrema gestione del bioetanolo nel tentativo di evitare uno splash & go nel finale.

Kirkwood
© Karl Zemlin

Giro 70 su 85, con la classifica che vede Kirkwood, Grosjean, Ericsson, Herta e Palou nelle prime 5 posizioni, tutti su gomme a mescola dura. Josef Newarden, che paga una strategia non perfetta, è sceso ora in 6a piazza con la Arrow McLaren #7 del californiano Alexander Rossi (partito 11°) che gli si avvicina giro dopo giro.

Siamo ormai a 10 giri dalla fine e il gap tra Kirkwood e Grosjean continua ad oscillare attorno a 1,5″, con però il francese che ha il coltello dalla parte del manico sotto il profilo dei Push-To-Pass (con 153 secondi rispetto ai 57 del suo compagno in livrea rosa). Arriva anche Ericsson, che si porta a un solo secondo dalla Andretti #27 che, a sole 5 tornate dalla bandiera a scacchi, sembra avere la coperta cortissima sul lato carburante. A 3 passaggi dal termine, dal muretto arriva il messaggio più piacevole per Romain: non c’è più rischio, può utilizzare tutto il Push-To-Pass. rimanente.

Il colpo di reni finale, però, non basta al francese; Kyle Kirkwood taglia per primo il traguardo ottenendo la prima vittoria in carriera! Grande weekend per il 24enne americano che, dopo la Pole Position ottenuta nella giornata di sabato, completa il lavoro guadagnando per la prima volta l’accesso in Victory Lane. Romain Grosjean completa un’ottima doppietta Andretti Autosport, mentre il gradino più basso del podio è conquistato da Marcus Ericsson, in grande spolvero in questo inizio di Campionato Indycar 2023.

Appuntamento il 30 aprile per il quarto round della stagione NTT Indycar Series 2023 che si correrà al Barber Motorsports Park!





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Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.