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Le 919 H ad alto carico dominano il venerdì del Nürburgring, bene G-Drive e le 911 RSR





Era l’osservata speciale di questa 6 Ore del Nürburgring, e la Porsche 919 Hybrid al termine delle prime due sessioni di prove libere del quarto appuntamento del Mondiale Endurance non ha affatto deluso le aspettative. La vettura #2, quella affidata all’equipaggio composto da Bernhard-Hartley-Bamber – freschi vincitori della 24 Ore di Le Mans -, ha infatti monopolizzato la vetta della classifica sia durante le FP1 che durante le FP2. 

© Porsche Pitpress
© Porsche Pitpress

Equipaggiata con il nuovo pacchetto aerodinamico ad alto carico, omologato dalla Casa di Stoccarda per la seconda parte di campionato a differenza di quanto fatto da Toyota che già da prima di Le Mans aveva presentato sia la configurazione da basso che quella da alto carico, la 919 H #2 ha chiuso la prima sessione – nella quale le 4 LMP1 ibride erano racchiuse in appena 3 decimi di secondo – in 1’41″612, ma nella seconda ha decisamente cambiato passo chiudendo addirittura in 1’38″663. Ed il fatto che la LMP1 di Stoccarda si trovi particolarmente a proprio agio con il nuovo pacchetto, creato con l’obiettivo di recuperare quella supremazia sul giro secco che la TS050 Hybrid – Hybrid ha messo in discussione in questo 2017, lo dimostra anche la seconda posizione della 919 H #1 al termine delle FP2: l’equipaggio formato da Lotterer-Jani-Tandy infatti, dopo aver chiuso in terza piazza le FP1, ha fatto segnare il crono di 1’39″629, staccata di quasi 1″ dal tempo della vettura gemella ma davanti per poco meno di due decimi dalla prima delle Toyota, la TS050 #8. La triade formata da Buemi-Nakajima-Davidson infatti, dopo aver completato le FP1 in seconda posizione, si è dovuta accontentare del posto con il suo 1’39″773 che la porta ad 1″1 di ritardo dalla prima delle Porsche ma addirittura 1″8 davanti all’altra LMP1 nipponica, la TS050 #7 di Kobayashi-Lopez-Conway, apparsa quest’oggi in netta difficoltà. Non sarà semplice però per Porsche mantenere questa superiorità durante le 6 ore di gara: il Nürburgring è infatti la pista più infida per quel che riguarda i doppiaggi a causa della sede stradale piuttosto stretta, e l’imprevisto è quindi sempre dietro l’angolo.

© G-Drive Racing
© G-Drive Racing

In una LMP2 orfana invece di tanti protagonisti a causa della poco sensata sovrapposizione con l’ePrix di New York, c’è stato un avvicendamento al vertice della classifica tra le FP1 e le FP2. Al termine della seconda sessione di prove libere davanti a tutti si è piazzata l’Oreca #27 del G-Drive Racing, guidata da Rusinov-Thiriet-Hanley, con il suo 1’47″188, che nelle FP1 era invece arrivata seconda di classe. posto per la Vaillante Rebellion #13 di Beche-Hansson-Derani in 1’47″410, che si è tenuta dietro le due Alpine, con la #36 davanti alla #35, capaci di girare rispettivamente in 1’47″604 ed 1’47″755. Quelli delle LMP2 sono stati però tempi rapidissimi: vi basti pensare che l’unica LMP1 non ibrida dello schieramento, quella di ByKolles affidata all’equipaggio Bonanomi-Webb-Kraihamer, con il suo 1’48″592 è addirittura dietro a 6 vetture della classe minore. Il che fa presupporre che la splendida lotta andata in scena durante la 24 Ore di Le Mans possa con ogni probabilità ripetersi. 

© Porsche Pitpress
© Porsche Pitpress

Buona la prestazione delle Porsche ufficiali anche in GTE-Pro. Dopo aver infatti ceduto la vetta della classifica alla Ferrari 488 GTE #71 di Rigon-Vilander (chiamato a sostituire Bird impegnato in Formula E) durante le FP1, la 911 RSR #91 di Lietz-Makowiecki è balzata in testa al termine delle FP2, chiudendo la sessione in 1’56″244. Un crono che è stato sufficiente per staccare di 99 millesimi la Aston Martin Vantage #95 di Thiim-Sorensen, che nelle FP1 non era invece andata oltre il 7° posto di classe ma che forse non aveva ancora trovato il giusto assetto dopo la modifica del BOP, che le ha affibbiato 20 kg in più rispetto a Le Mans. posto in entrambe le sessioni invece per la Ferrari 488 GTE #51 di Pier Guidi-Calado, che ha accusato un ritardo di 522 millesimi al termine del venerdì, mentre dopo aver conquistato la vetta della classifica durante le FP1 scende fino alla quinta piazza la vettura gemella con il #71, che ha girato in 1’56″919 piazzandosi dietro alla prima delle Ford GTalleggerite invece di 20 kg -, la #66 di Mucke-Pla.

© John Rourke
© John Rourke

In GTE-Pro invece il venerdì si chiude all’insegna della Ferrari. La 488 GTE #54 di Flohr-Castellacci-Molina, dopo aver ceduto la vetta della classifica alla Porsche 911 RSR #77 di Ried-Cairoli-Dienst durante le FP1, ha conquistato la prima posizione grazie al suo 1’57″592, con cui ha staccato di 210 millesimi la vettura gemella con il #61 del Clearwater Racing. Scende in terza posizione dopo le positive FP1 la sovracitata Porsche #77, con le ultime due posizioni di classe che vengono occupate dalla Aston Martin Vantage #98 di Dalla Lana-Lamy-Lauda e dall’altra Porsche 911 RSR, la #86 di Wainwright-Foster-Barker.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow