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Come DHL renderà green la mastodontica logistica della Formula 1





Con oltre venti Stati e quattro continenti visitati ogni anno, il Circus deve sostanzialmente la sua esistenza alla logistica. DHL, Official Logistics Partner della Formula 1, ha concesso a FuoriTraiettoria.com un’intervista esclusiva in cui spiega come sarà possibile, entro il 2030, trasportare oltre mille tonnellate di attrezzatura in giro per il mondo con il minor impatto ambientale possibile.

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@Mark Sutton / Motorsport Images / Adrivo

Il 12 novembre 2019, la F1 pubblicava sul proprio portale un documento intitolato “Formula 1 announces plan to be Net Zero Carbon by 2030”. In esso erano elencati i punti chiave di un “ambizioso progetto di sostenibilità”, che avrebbe coinvolto tanto le monoposto quanto “il resto delle operazioni” legate allo sport, inclusa la logistica, per la quale DHL è Official Partner della Formula 1.

Stando a quanto rivelato da uno studio interno alla F1 pubblicato nel 2020, se si escludono dall’equazione gli spettatori, la principale fonte di emissioni del Circus è proprio la logistica, con ben il 45% della quota totale. Non sorprende quindi che questa sia direttamente contemplata all’interno del piano, il quale pone il 2030 come anno entro cui i trasporti dovranno dotarsi di “mezzi ultra-efficienti” per spostare da una parte all’altra del mondo materiali e personale.

La vera, difficile sfida di questo ambizioso piano risiede esattamente qui: la Formula 1 è un enorme monolite che ogni anno visita oltre venti Stati in quattro continenti, portandosi dietro hospitality, vetture, membri delle squadre e dello staff, ospiti, uffici, pneumatici, carburante, 60 chilometri di cavi, eccetera. Il classico paddock della F1 accumula al proprio interno almeno trenta edifici prefabbricati (questa parola non vi tragga in inganno: arrivano ad avere quattro piani, piscine, palestre e sale riunioni al proprio interno) tra hospitality e uffici, appartenenti a squadre, federazione e fornitori, ciascuno dei quali deve essere trasportato quasi ogni settimana da un Paese all’altro. Il peso totale del materiale da trasportare a ciascun evento supera le mille tonnellate.

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@DHL

Spostare una simil quantità di attrezzatura risulta un impegno inimmaginabile già alle attuali condizioni, e rendere il tutto green sembra quasi utopistico. Per riuscire a comprendere come una simile sfida possa realisticamente essere affrontata e superata è necessario parlare con gli attori direttamente coinvolti nel progetto. Abbiamo pertanto provveduto a raggiungere DHL, Official Logistics Partner della Formula 1, nella persona di Paul Fowler, che ringraziamo infinitamente per la disponibilità. Egli all’interno dell’azienda ricopre il ruolo di Global Motorsport Head per DHL Global Forwarding. Insieme al suo team, ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla transizione che avevamo in serbo per DHL.


FuoriTraiettoria: DHL si ritrova partner della Formula 1 in un periodo di profondi cambiamenti dal punto di vista ambientale. Quanto, in riferimento al piano sostenibilità, DHL è reattiva o pro-attiva rispetto alla F1? Mi spiego meglio: per DHL la progettazione di piani sostenibili per il trasporto era già pregressa a questo impegno da parte della F1?

DHL: L’impegno di DHL nei confronti della sostenibilità non è recente. Sin dal 2008 Deutsche Post DHL si è prefissato degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, per esempio in merito alla riduzione della CO2. Nel 2017 la società è diventata la prima nel settore logistico a determinare il target impatto-zero sulle emissioni di gas serra entro il 2050. Al giorno d’oggi la sostenibilità è diventata un elemento chiave della strategia aziendale e, a tal fine, ci impegniamo ad offrire numerose soluzioni innovative che rendano la supply chain più sostenibile, aiutando così i clienti a raggiungere i propri obiettivi ambientali. La nostra partnership con la Formula 1 è perfettamente allineata con la nostra più ampia strategia di sostenibilità. La Formula 1 è un partner a cui forniamo le soluzioni logistiche più green ogniqualvolta il calendario lo permette. Il planning solitamente comincia con oltre un anno d’anticipo rispetto all’inizio del campionato. Tutto questo è reso possibile dalla nostra duratura collaborazione con le nostre controparti in F1, e dalla profonda esperienza, conoscenza e mutua comprensione tra le due organizzazioni. La nostra squadra di esperti di motorsport lavora fianco a fianco con i vertici della F1 per fornire i tragitti e i mezzi di trasporto più adatti in un’ottica di sostenibilità.

FT: Secondo il piano Net Zero Carbon della Formula 1, “la logistica dovrà disporre di mezzi ultra efficienti”. I tre veicoli di trasporto utilizzati dalla F1 sono camion, nave e aerei, in base a tratta e tempistiche. Per quanto concerne il trasporto via terra, intuitivamente, i camion sarebbero il mezzo più facilmente rivoluzionabile: elettricità, idrogeno, gas naturali… Sarà una di queste la soluzione per voi? Oppure approfitterete della partnership con F1 per adottare biocarburanti?

DHL: Il Gruppo sta sperimentando nuove soluzioni, non solo l’elettrico. Per esempio, nel triple-header (tre gare in tre settimane, NdR) europeo tra Belgio, Olanda e Italia del 2021, abbiamo svolto un test con camion alimentati da biocarburanti per stimare quali sarebbero state le sfide nell’usare questa soluzione alternativa. Come risultato finale, abbiamo osservato che in questo modo è possibile ridurre le emissioni del 70% rispetto ad un normale camion a diesel. La tecnologia è già perfettamente funzionante e adottabile anche su lunghe tratte. Quel triple-header, ad esempio, copriva più di 1.100 chilometri. Tuttavia, la principale sfida che abbiamo identificato è stata che il tragitto più rapido sulla carta non era un’opzione percorribile, in quanto non erano presenti sufficienti stazioni di servizio che erogassero biocarburanti.

FT: Può parlarci un po’ di come la tecnologia, ad esempio il 5G, venga utilizzata già adesso per ridurre le emissioni dei vostri camion?

DHL: I camion DHL dedicati alla F1 sono equipaggiati con le più recenti unità low-emission. Queste implementazioni GPS permettono al team di monitorare i consumi di benzina, i tragitti e di selezionare l’opzione migliore, aiutando a ridurre le emissioni.

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@Mark Sutton / Motorsport Images / Adrivo

FT: Un po’ meno intuitivo è come possano essere resi “green” mezzi pesanti come navi e aerei, soprattutto questi ultimi. Le imbarcazioni sicuramente sono caratterizzate da emissioni per unità assai ridotte, ma c’è ancora margine di miglioramento? Per gli aerei invece, avete già progetti attivi per ridurne l’impatto ambientale? Come potrebbe essere realizzato realisticamente tutto ciò?

DHL: Per i trasporti urgenti e di alto valore, le tratte sono organizzate per via aerea con sei o sette veivoli.  C’è la potenzialità di ricorrere ad aerei elettrici, ma la tecnologia non è ancora sufficientemente sviluppata per le lunghe distanze. Questo è il motivo per cui Deutsche Post DHL Group sta spingendo verso lo sviluppo e utilizzo di carburanti prodotti da fonti energetiche rinnovabili. Solo quest’anno abbiamo acquistato 800 milioni di litri di benzine sostenibili per l’aviazione, da utilizzare nei prossimi cinque anni. Entro il 2030, almeno il 30% del carburante necessario per l’aviazione e per il trasporto di lungo raggio sarà coperto da questo tipo di combustibili. Al momento stiamo lavorando insieme alla Formula 1 per capire come integrare le loro operazioni all’interno del network coinvolto in queste innovazioni.
Per quanto riguarda gli itinerari marittimi, una nave è sempre richiesta ad ogni gara. Il trasporto via mare copre il materiale considerato non fondamentale che non è urgentemente richiesto in loco, come l’equipaggiamento per il catering e le hospitality. Ci sono svariati kit duplicati immagazzinati in location strategiche in giro per il mondo, così da ridurre il bisogno di ricorrere a trasporto aereo e di conseguenza ridurre le emissioni. I container utilizzati per il trasporto variano tra i sessanta e gli ottanta.

FT: L’impegno e la preparazione che DHL mette in piedi settimana dopo settimana per rendere possibili i Gran Premi è già al limite dell’incredibile adesso. Una volta superata la barriera tecnologica del green, pensa che vi ritroverete anche a far fronte a nuove sfide di carattere organizzativo?

DHL: Come Gruppo siamo già organizzati e pronti per affrontare questa sfida, anche al di fuori dell’ambito Formula 1. A Marzo 2021 abbiamo pubblicato la nostra Sustainability Roadmap, impegnandoci verso target chiari, compreso un investimento di sette miliardi di euro da allocare entro il 2030. Inoltre, in futuro i risultati degli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance, NdR) saranno presi in considerazione nel calcolo della remunerazione del Consiglio di Amministrazione. Da un punto di vista più concreto, entro il 2030 il 60% dei nostri veicoli mondiali per le consegne last-mile sarà elettrico, vale a dire oltre 80.000 mezzi. Per fornire un confronto, nel 2020 erano il 18%. Il nostro obiettivo finale sarà il raggiungimento dell’impatto zero sulle emissioni entro il 2050.


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Tags : dhlf1 2022formula 1logistica f1transizione ecologica
Carlo Ferraro

The author Carlo Ferraro

Classe tanta e '96, comincio a seguire la Formula 1 all'età di sette anni. Da lì la passione per le corse non smette di crescere, fino a far diventare il motorsport parte integrante della mia quotidianità. Ad oggi, tramite FuoriTraiettoria, sono accreditato Formula 1 e Formula 2.