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F1 Academy: cos’è la nuova serie femminile lanciata da Domenicali





Stefano Domenicali ha annunciato la nascita della F1 Academy, un nuovo campionato tutto femminile che seguirà la Formula 1 nel 2023. Cerchiamo di capire cosa sia e, soprattutto, in cosa sarà differente dalla W Series.

F1 Academy
Credits to: F1

L’idea alla base della categoria è quella di creare una serie in cui le giovani pilote possano crescere e formarsi per poi approdare in serie superiori, quali la F2, la F3 e la W Series. Da questa si differenzierà per una serie di ragioni: in primis, le vetture. Verranno utilizzati dei telai Tatuus T421, gli stessi utilizzati in alcuni campionati di Formula 4 quali quello italiano, quello tedesco o quello degli Emirati Arabi, con motori turbo preparati da Autotecnica, in grado di sviluppare 165 cavalli. Nella W Series sono invece usati telai Tatuus F318, che invece sono vetture da Formula 3 e che vengono usati anche nella Regional Europea, con motori Autotecnica con più di 300 cavalli. Già questo è un indice di come la F1 abbia voluto risolvere uno dei problemi che ha ucciso, per questa stagione, la W Series, ossia i soldi, perché le vetture saranno decisamente più economiche. Inoltre, questo sarà un gradino più basso della W Series, cosa che permetterà di andare a pescare ragazzi ancora più giovani.

I telai Tatuus T421, impiegati nei vari campionati di F4 nazionali. Credits to: ACI Sport

Sempre per contenere i costi, sarà la stessa F1 a pagare quelli inerenti alle vetture (che costeranno 150 mila euro) e quelli dei piloti, mentre il resto sarà coperto dai team. Team che saranno cinque di quelli impiegati in questo momento tra F2 e F3, i quali però non sono stati ancora stati svelati, e che schiereranno tre macchine ciascuno, per un totale di quindici. Per quanto riguarda il format di gara, la serie seguirà la F1 in sette eventi (si spera stavolta senza tappe oltre oceano) con tre gare per round, per un totale quindi di ventuno gare. Bisognerà vedere come si incastreranno con la F2, con la F3 e, ammesso che ritorni, con la W Series.

Già ad agosto, interpellato da Sky, Stefano Domenicali aveva parlato di come al momento non ci siano possibilità di avere donne in F1 almeno per i prossimi cinque anni, spiegando come quelle presenti in questo momento raggiungano il livello dei ragazzi con cinque o sei anni di ritardo. Con questa serie, invece, che di fatto sarà un campionato di F4 internazionale, si andranno a prendere le ragazze direttamente dai kart, cercando di effettuare una selezione delle migliori fin da subito: ciò che aveva in mente di fare la W Series, ma che non è mai riuscita a realizzare, affiancando a giovani ragazze promettenti donne abbastanza in là con l’età (sportivamente parlando) e con una carriera poco esaltante alle spalle.

“Tutti dovrebbero avere l’opportunità di seguire i propri sogni e realizzare il proprio potenziale – ha detto Domenicali – e la Formula 1 vuole garantire che stiamo facendo tutto il possibile per creare una maggiore diversità e percorsi in questo incredibile sport. La F1 Academy offrirà alle giovani donne pilota la migliore possibilità di realizzare le proprie ambizioni e magari raggiungere l’apice della Formula 1. Più opportunità ci sono, meglio è”.

In passato noi di Fuori Traiettoria avevamo espresso i nostri dubbi sulla W Series in questo editoriale. Probabilmente, il problema della serie fu quella di aver puntato troppo in alto, con gare anche in Paesi lontani dalle basi europee dei team e con trasferte costose, e con squadre forse non all’altezza, e ciò ha reso la categoria più un “appoggio” per le ragazze che non trovavano un sedile che una vera e propria rampa di lancio. Il caso di Jamie Chadwick è emblematico. La F1 Academy, invece, se riuscirà nell’intento di avere SOLO ragazze giovani, potrebbe invece riuscire nell’intento, perché l’appoggio della F1 (la W Series, pur seguendola, non era collegata alla F1 come invece lo sono la F2 e la F3), e l’uso di team esperti e navigati nell’affrontare le categorie propedeutiche, potrebbe essere un buon modo per far emergere nuovi talenti femminili. Senza dimenticare che, ovviamente, il fatto di avere una serie vista a livello globale può sicuramente portare nuove ragazze ad affacciarsi al mondo delle corse, aumentando la probabilità statistica che ne esca qualcuna davvero in gamba. Solo il tempo ci dirà cosa ne sarà di questa F1 Academy: non ci resta che stare a guardare quindi.





Tags : f1f1 academyformule minoriStefano Domenicaliw series
Alfredo Cirelli

The author Alfredo Cirelli

Classe 1999, sono cresciuto con la F1 commentata da Mazzoni, da cui ho assorbito un'enorme mole di statistiche non propriamente utili, che prima che Fuori Traiettoria mi desse la possibilità di tramutarle in articoli servivano soltanto per infastidire i miei amici non propriamente interessati. Per FT mi occupo di fornirvi aneddoti curiosi e dati statistici sul mondo della F1, ma copro anche la Formula E (categoria per cui sono accreditato FIA), la Formula 2, la Formula 3, talvolta anche la Indycar e, se ho tempo, anche tutte le varie formule minori in giro per il mondo.