close
4 RuoteSu pistaWEC & Endurance

Cannizzo: “Ferrari non la favorita, metto davanti a tutti Toyota. E non dimenticatevi gli altri”





Nella mattina del primo giorno di prove a Le Mans abbiamo partecipato, con altri giornalisti, a un incontro con Ferdinando Cannizzo, Head of Ferrari Endurance Race Cars. Ecco tutte le domande a cui l’uomo Ferrari ha risposto con grandiosa completezza.

© Charly Lopez / DPPI

“Coletta ha detto: non siete i favoriti, siete tra i favoriti. Qual è la tua interpretazione dopo il Test Day, prima di iniziare con le prove libere?”

“Beh sicuramente per noi quest’anno sarà ancora più difficile dell’anno scorso, in cui non è stato facile, abbiamo vinto la gara con qualche decimo di secondo di margine. Quest’anno sarà ancora più difficile, il numero di competitors è più grande, si sono rafforzati tutti quanti, noi abbiamo lavorato penso bene, ma sicuramente non siamo i favoriti. Ma non siamo sfavoriti, abbiamo una macchina buona, dobbiamo semplicemente mantenere il nostro approccio degli altri anni, fare la nostra strategia, la nostra gara concentrati, e vedremo cosa riusciamo a fare.”

“Come analizzi i progressi della macchina, in confronto all’anno scorso, in particolare su grip e gestione gomma?”

“Per quanto ci riguarda, quello che noi abbiamo fatto lo scorso anno è stata una revisione abbastanza dettagliata delle nostre prestazioni rispetto ai nostri competitors. Concentrandoci in tutti quei settori, in quelle gare, in cui non eravamo competitivi, per prendere degli spunti e delle ispirazioni per dove andare a migliorare. Questo è stato importantissimo, l’avevamo fatto anche dopo il primo anno, ma nel secondo hai una stagione in più alle spalle, e tanta esperienza. Sapevamo che avevamo una macchina con potenziale, e quindi abbiamo sezionato il campionato scorso nelle gare e nelle curve più importanti, questo ci ha dato indicazioni chiare su dove migliorare, e una delle aree sicuramente è come sfruttare al meglio i pneumatici, non tanto in fase di warm up, dov’eravamo già messi bene, più che altro sfruttarli in termine di grip, sia in qualifica (e qui abbiamo davvero migliorato tanto) sia anche in termini di stint, utilizzo di pneumatici nel doppio stint, e penso che i risultati si siano visti nelle prime gare di questa stagione, quando abbiamo massimizzato, con setup direi diversi in ogni gara, le performance della vettura, di modo da essere competitivi in situazioni diverse, ma sempre molto competitivi. Quindi questo è stato uno dei punti di miglioramento che abbiamo portato in quest’anno, e speriamo ci sia di grande aiuto anche in questa 24 ore di Le Mans, che ci si aspetta completamente asciutta. Quindi l’utilizzo dei pneumatici sarà ancora molto importante.”

“Hai parlato di gara che si prevede completamente asciutta, cosa che non è successa negli ultimi due anni, come cambia a livello di approccio il fatto di avere in prospettiva una gara completamente asciutta? Cambia la gara?”

“La gara sarà sicuramente diversa, ma l’approccio non cambia. Ci sono meno variabili, perché non sai mai quando arriva la pioggia, se arriva, quando non arriva, devi prepararti bene su quando cambiare, sui pneumatici da pioggia, quando tornare indietro alle slick, e questa è sicuramente una variabile importante. Ma tranne Imola, dove abbiamo clamorosamente fatto un errore, come squadra poi le due Le Mans le abbiamo interpretate davvero in maniera esemplare, e le gomme da pioggia l’anno scorso ci hanno dato un vantaggio nel crearci un gap. Quest’anno non sembra che sarà così, poi mai dire mai qui a Le Mans, è sempre un po’ incerto il tempo. Però l’approccio non cambia, nel senso che noi abbiamo una strategia, come avevamo negli scorsi anni, nel caso in cui la gara sia full dry, come ci aspettiamo, avremo la nostra strategia. Ma l’approccio di base non cambia.”

“Dopo la giornata di test avete visto anche degli apporti positivi per quanto riguarda il kit Evo, che è stato introdotto nella seconda parte del 2024?”

“Sì, li abbiamo visti. Chiaramente dopo Interlagos, che era la prima gara e dove abbiamo visto dei miglioramenti più immediati sul raffreddamento freni, eravamo ancora in una fase esplorativa, non perfettamente a posto con il setup, che abbiamo migliorato via via durante il finire della scorsa stagione. Quest’anno chiaramente abbiamo imparato moltissimo su come sfruttarlo, non erano grossi cambiamenti, un piccolo Joker legato allo sfruttamento del brake cooling. Ma comunque ha cambiato un po’ il bilancio della vettura, e nell’esplorare questa variante sulla nostra vettura siamo andati ad esplorare moltissimo tutto il dominio di setup possibili, e direi che abbiamo visto dei benefici anche qui a Le Mans, in cui la vettura è certamente un pochino più bilanciata rispetto allo scorso anno. Quindi siamo effettivamente abbastanza contenti di come la macchina si comporta con il Joker che abbiamo fatto debuttare lo scorso anno. Quindi test molto positivi da questo punto di vista”

© Julien Delfosse / DPPI

“L’anno scorso avevi detto che il 2025 sarebbe servito per valutare la macchina con il Joker Evo. Attenderete la fine di Le Mans oppure aspetterete magari le gare di Brasile e Fuji, dove avete fatto più fatica l’anno scorso, per valutare un secondo Joker?”

“Diciamo che, come detto, sappiamo di avere una buona base come vettura. E penso che le tre gare di quest’anno abbiano dimostrato quello che ho sempre detto: prima di andare a fare dei cambiamenti è opportuno conoscere bene la propria vettura, e spingerla fino al limite, prima di apportare dei cambiamenti che siano realmente efficaci. La dimostrazione sono le prime tre gare di quest’anno, dove abbiamo fatto molto bene, dove abbiamo interpretato e sfruttato la macchina davvero al suo limite. Adesso continueremo anche quest’anno, con la stessa filosofia, e poi metteremo le basi probabilmente per fare un miglioramento e avere dei Joker nuovi sulla vettura nelle stagioni successive. però aspetteremo ancora un po’ per essere sicuri che siamo sulla strada giusta. Direi che l’approccio seguito fino a oggi sta pagando.”

“Macchina molto ben bilanciata in pista, segnali di molta tranquillità nel team. I responsi della giornata di test vi hanno messo ancora più tranquillità sulle potenzialità della macchina? I competitors sembrano tutti sulla stessa linea”

“Durante i test abbiamo visto che i nostri competitors sono molto in forma, e quindi se guardiamo le prestazioni e le analizziamo nel dettaglio probabilmente hanno un pizzico di prestazione in più rispetto a noi quest’anno, e per cui dobbiamo essere davvero molto bravi nell’eseguire una gara davvero pulita, senza sbavature, perché ce la giocheremo anche lì, non sarà la prestazione pura… come sempre in una ventiquattro ore. Ma sarà la somma di tutto, e quest’anno mancandoci un po’ sulla prestazione, diciamo che siamo lì nel gruppo, sicuramente dovremo essere bravi anche in tutto il resto. Diciamo che la nostra sfida sarà lì. Lato test, siamo contenti del lavoro svolto, senza dubbio, siamo piuttosto attenti a quello che stanno facendo i nostri avversari, sappiamo che hanno ottime potenzialità. Se analizziamo bene, hanno mostrato diversi punti di forza. Ci stiamo preparando, come sempre noi vogliamo seguire la nostra strada, non vogliamo entrare nel panico, non è il caso. Manteniamo la calma e la confidenza di fare bene, e l’obbiettivo sicuramente è arrivare in fondo.”

“Ci sono dei settori nei quali la macchina o comunque la squadra deve fare dei passi avanti?”

“Dei passi avanti e aree di miglioramento ci sono ovunque, è chiaro che in una situazione con i regolamenti attuali, con una vettura omologata, prima o poi i margini di miglioramento si assottigliano sempre di più. Il motivo per cui fino ad oggi abbiamo preferito non fare cambiamenti immediati è proprio quello di cercare di capire bene le potenzialità della vettura, e spingerle fino ai limiti di progettazione che avevamo visto durante la fase di sviluppo. Quindi sapevamo che ancora avevamo dei margini che non avevamo ancora capito bene come mettere in pista, stanno arrivando pian piano, ma allo stesso tempo sappiamo che prima o poi troveremo un asintoto, e a quel punto dobbiamo essere preparati. E ci stiamo già lavorando, per cercare di mischiare un po’ le carte e arrivare con qualcosa di nuovo, che ci dia altro margine di sviluppo. Questo è lato vettura, lato squadra: passi di miglioramento enormi, siamo partiti con una squadra molto giovane, con ragazzi davvero alla prima esperienza, e sono contento di questo perché è stata una bella scommessa per tutti. Loro hanno ripagato la nostra fiducia, e lì stiamo lavorando tanto, perché la sintonia, l’armonia, che si respira nella squadra è un valore importante. Gara dopo gara sta venendo fuori, questa tranquillità, questa calma, questa serenità che ci consente di affrontare le gare sempre con concentrazione e focus sulle cose importanti. Anche lì, prima o poi, arriveremo a un asintoto, ma penso che questa sia un’area in cui si può sempre migliorare. Lato Operations, c’è sempre da migliorare, si può sempre perfezionare, limare quei decimi di secondo che ci consentono di fare tutto bene, per cui sì le aree di miglioramento ci sono sempre dappertutto, non penso che finiremo mai. Dobbiamo sempre andare a cercare il dettaglio, l’eccellenza in ogni singolo dettaglio.”

“Dicevi poco fa che avete sempre scelto la vostra strada. Penso alle hard e medie delle prime gare, e avete avuto il coraggio di provare la Soft a Imola. Potrebbe essere una gomma raceable vista la mancanza di pioggia, o forse no?”

“Sicuramente dobbiamo essere preparati a tutto. Considerando le temperature elevate che si aspettano dobbiamo tenerne conto, ma sicuramente sarà, il compound Soft, una delle opzioni da valutare e che probabilmente sarà utilizzata in gara, senza dubbio.”

© Fabrizio Boldoni / DPPI

“Per prepararvi a Le Mans avete fatto test specifici? 24 ore, 26 ore, e se sì, in quale pista?”

“Come sempre ci prepariamo alla 24 Ore di Le Mans partendo dall’anno prima, si finisce la gara e si comincia già a pensare a cosa possiamo fare di meglio, per prepararci. Soprattutto quando si vince non si sa cosa mai cosa si deve fare di più per arrivare ancora più competitivi. Dal punto di vista dell’affidabilità è un lavoro continuo, che non smettiamo mai. Gara dopo gara, cerchiamo di individuare a preventivo, non aspettiamo le rotture, tutte quelle aree in cui possiamo andare effettivamente ad aggiustare il nostro progetto, e validiamo tutto durante i test in pista. Abbiamo sicuramente fatto una simulazione di 24 ore, direi che è andata abbastanza bene. Quest’anno siamo stati ad Aragon a fare la 24 ore, e anche lì non ci siamo solo limitati all’affidabilità, abbiamo anche cercato di portare degli sviluppi per le stagioni successive. Per cui abbiamo combinato un po’ il lavoro di affidabilità in vista della preparazione per la 24 Ore di Le Mans, ma anche abbiamo guardato anche un po’ al futuro. Lavoro come tutti gli anni, niente di diverso, sicuramente a fianco dello sviluppo della vettura c’è anche la fase di allenamento della squadra, concentrazione, preparazione dei piloti, lavoro al simulatore, per cercare di familiarizzare subito con la pista, riguardarsi tutti i setup. Abbiamo dei setup che sono leggermente cambiati rispetto allo scorso anno, visto che abbiamo una vettura leggermente diversa dopo il Joker che abbiamo fatto debuttare in Brasile, per cui tutto questo come gli scorsi anni lo abbiamo fatto con la stessa metodologia, quindi lavoro al simulatore, preparazione gara e allenamento, preparazione della squadra, pit stop, riguardare tutte le Operations, riguardare tutto il layout dei box per cercare di migliorare anche aspetti che sembrano secondari, ma che in realtà poi secondari non lo sono, perché ci danno poi un valore aggiunto, quando tutto funziona poi bene. L’abbiamo fatto, speriamo che ci dia il valore aggiunto che ci aspettiamo.”

“Abbiamo parlato di pneumatici, credo che non abbiamo mai visto usare le hard qui a Le Mans, sull’asciutto. Col gran caldo potrebbe essere l’anno giusto per mettere di nuovo le dure a Le Mans quest’anno?”

“Onestamente, come dici, difficile ipotizzare di usare la mescola hard qui a Le Mans, soprattutto per il degrado molto basso. Quindi nonostante la temperatura fatico a pensare di utilizzare le hard, non le escludiamo. Conoscendo bene tutti e 3 i pneumatici potrebbe essere necessario qualora le temperature siano molto elevate. Noi ci stiamo preparando delle strategie che prevedano l’utilizzo di tutte e 3 le mescole, in modo diverso ovviamente, e al momento opportuno sceglieremo la strategia giusta, o comunque le strategie giuste su cui puntare prima dell’inizio della gara.”

“Dite di essere tra i favoriti, non i favoriti… quindi quali sono le squadre che temete di più?”

“Diciamo che per aver vinto due volte la gara di Le Mans in qualche modo favoriti lo dovremmo essere, anche se quest’anno probabilmente non siamo quelli più favoriti, quelli su cui scommettere. Come competitors principali io metto in cima a tutti Toyota, per due motivi. Uno, hanno migliorato molto rispetto allo scorso anno, erano già veloci, forse più di noi. E due, sono un team molto esperto, che lavora pure molto bene. Quindi le due cose messe insieme sono davvero da rispettare. Poi ci sono altri team che hanno dimostrato di essere molto veloci, Alpine è molto veloce, BMW ha dimostrato velocità massime in rettilineo molto alte, per cui questo significa che potrebbero essere molto molto competitivi, soprattutto in termini di raceability, quindi facilità di sorpasso, ecc… quindi saranno sicuramente un pensiero per noi. E non dimenticherei gli altri, tutti gli altri senza voler fare nomi, hanno dimostrato, di tanto in tanto, di essere davvero lì, con prestazioni in termini di lap time molto interessanti, anche in termini di velocità massima. Non sappiamo che tipo di lavoro abbiano fatto durante la giornata di Test, quindi dobbiamo essere cauti e non dimenticarci di nessuno. Quelli che abbiamo visto per certo brillare, su tutti, sembrano Toyota, Alpine e BMW, ma gli altri sono lì. Quindi sarà una gara dura, mi aspetto una gara dura. Ma forse è anche più bello vincere una gara così che una gara facile.”

“Abbiamo parlato della 499, ma riguardo alla GT3, quanto è lontano un aggiornamento Evo come visto fare ai competitors?”

“Eeehh… arriverà! Diciamo che è difficile pensare alla EVO della 296 GT3, in questo caso della LMGT3, quando la macchina va così bene. Però ci sono sempre anche lì, dicevamo prima, delle aree di miglioramento. Non bisogna dimenticarle, c’è sempre da migliorare. Sappiamo quali sono, ci stiamo lavorando ancora, e quindi a breve vedremo anche delle novità sul fronte GT3. Spero interessanti per noi come Costruttore ma anche per i nostri clienti, come step di miglioramento sempre ulteriore, a dimostrazione che non ci fermiamo mai, nonostante abbiamo una vettura veramente buona, che molti ci invidiano”

© Fabrizio Boldoni / DPPI

“Avete detto di aver fatto le stesse cose quest’anno e l’anno scorso, allora come siete riusciti a vincere le prime tre gare quest’anno?”

“È sempre un processo di crescita continuo, non smetto mai di ripetere che siamo un team davvero giovane, a parte i vecchi come me [risata generale], la squadra è fatta da alcuni elementi senior e molti molti giovani. Una squadra giovane impiega a volte del tempo, dobbiamo essere noi come Ferrari orgogliosi di aver davvero bruciato le tappe, di aver fatto tutto velocemente, anche in maniera molto buona. Per me il primo segnale che avevamo fatto qualcosa di grandioso è stata la pole position a Sebring, nel 2023, il primo segnale che la macchina c’era, che eravamo pronti per fare qualcosa di buono. Chiaro che non bisogna mai fermarsi, bisogna mantenere l’umiltà, lavorare in maniera serena, e guardare ai passi e miglioramenti da fare. La stagione di quest’anno, l’inizio così buono, penso sia la dimostrazione del fatto che più andiamo avanti più riusciamo a capire, a migliorare come squadra, e anche il frutto del nostro lavoro diventa sempre più importante. La conoscenza della vettura diventa sempre più chiara per noi, fino al punto in cui non potendo cambiare molto sulla vettura perché omologata avremo un asintoto. Però oggi, quello che abbiamo fatto durante l’inverno, durante la fine della scorsa stagione, dimostra che abbiamo preso spunto sia dai nostri errori sia dalle deficienze rispetto ai nostri avversari, proprio come spunto, come motivazione di miglioramento, l’abbiamo interpretato nel modo giusto, non ci siamo abbattuti, l’abbiamo ribaltato in qualcosa di positivo. Dobbiamo sempre mantenere questo approccio, e se lo faremo penso che ci toglieremo ancora molte soddisfazioni”

“Sembra che l’inizio della prossima stagione sarà un po’ ritardato [rumors su fine marzo invece che fine aprile], anche perché alcuni costruttori stanno un po’ lottando con gli Evo Joker, perché il periodo invernale è molto limitato per poterli integrare, è così?”

“Non saprei dirlo, diciamo che quando si lavora a una modifica, a un Joker, sicuramente si parte un po’ in anticipo, non si aspettano gli ultimi mesi, per cui non penso che l’inizio della stagione si vincolato a necessità di far debuttare sviluppi sulla vettura, penso sia più vincolato ad altre esigenze, che possono essere di logistica, o del calendario delle gare, piuttosto che la necessità di dare spazio ai costruttori per gli sviluppi sulla vettura”

“Tornando alle gomme, la Michelin ha presentato le gomme che verranno adottate in futuro, questo quanto potrà influire sia nella gestione strategica ma anche eventualmente nel pensare altri Joker, perché immagino che il comportamento della vettura potrà cambiare”

“Sicuramente influenzerà qualcosa, siamo ancora in fase di sviluppo, abbiamo fatto l’ultimo test qualche settimana fa, non penso che sia ancora tutto congelato completamente, abbiamo provato diverse opzioni, si sta ancora finalizzando la specifica. Una volta che sarà finalizzata e proveremo, penso alla fine di questa stagione, la versione definitiva cercheremo di capire, di lavorare in maniera importante per capire velocemente il funzionamento di questi pneumatici e cercare di sfruttarli al meglio, considerando anche l’esperienza appena avuta, quello che abbiamo imparato, spero che sarà una fase di apprendimento veloce. Ma sicuramente qualcosa cambierà.”

“Si parla molto della categoria a idrogeno, avete preso parte alle discussioni? Siete impegnati?”

“Sì, stiamo guardando al futuro, ci stiamo guardando ovviamente in maniera, diciamo, pienamente coinvolta. Nel futuro si parla di idrogeno e non solo, stiamo parlando con gli altri costruttori, soprattutto alcuni di essi, con la FIA e l’ACO, per delineare quella che può essere la categoria Hypercar nel futuro. E certamente l’idrogeno è una di queste possibilità, e ci stiamo guardando in maniera importante, per cercare di capire quali possono essere le caratteristiche di una vettura Hypercar alimentata a idrogeno. Interessante comunque!”





Tags : 24h le mansferrariHypercarLe Mans
Tommaso Costa

The author Tommaso Costa