close
WEC & Endurance

WEC, 6H del Fuji: Toyota vince gara e Costruttori. Terza Porsche!





Una sorprendente Porsche conduce per quattro ore, prima di cedere agli attacchi di Toyota. Deludono molto tutte le altre Hypercar, soprattutto Ferrari con la peggior prestazione dell’anno. Le solite grandi sfide in LMP2 e GTE Am sorridono a WRT e AF Corse.

© Toyota Gazoo Racing

Partenza incredibile, a gomme fredde vanno quasi tutti larghi alla prima curva, in particolare la Porsche #6 lunghissima in staccata che accompagna fuori la GR010 #7, con la Cadillac dietro che copia la traiettoria e attacca l’altra Toyota. Le Ferrari girano all’interno, le uniche oltre alle Peugeot a non finire fuori, cosa che fanno usando quasi tutta la via di fuga le quattro Porsche 963, le Toyota e la Cadillac, pazzesco. La Ferrari #51 in realtà ha mantenuto la pista andando a toccare la Porsche #5, che si ritrova con la gomma posteriore destra forata e va subito al pit stop. L’altra Ferrari non ha fatto molto meglio, sbocciando la seconda delle Toyota e riuscendo in questa maniera a superare. È uscita davanti a tutti la Porsche #6, seguita dalla Ferrari #50, quindi la GR010 #7. Seguono dopo gli autoscontri l’altra 499P e la Cadillac. Si è vista la mancanza degli scaldoni gomme con un clima piuttosto freddo, c’è stata enorme difficoltà da parte di tutti i piloti nel gestire le coperture che nei due giri di allineamento non sono riusciti a scaldare. Poco più dietro, tra le GTE, Perez Companc si gira in staccata e, non danneggiando nessuno tranne sé stesso, scatena dopo un minuto la Safety Car, chiamata in pista per l’insabbiamento del pilota Bronze.
Dopo meno di cinque minuti si riparte: un’ottimo strappo di Vanthoor sulla #6 gli consente di mantenere la testa, mentre dietro ci provano la Toyota sulla Ferrari e ugualmente l’altra GR010 sulla Cadillac. Ma le posizioni rimangono immutate, con Ferrari #50, Toyota #7, Ferrari #51, Cadillac e Toyota #8. Conway tenta l’attacco su Ferrari alla 100R per la seconda piazza, ma non passa. Ci riprova alla curva 10, la Dunlop, ma ottiene solo una spinta verso l’erba nella seconda curva di quella doppia chicane. Perciò passa pure l’altra Ferrati, la #51 che ora è terza. Ci riprovano le giapponesi sui rispettivi avversari, le Ferrari resistono, la Cadillac invece no, cede la quinta posizione. Nel frattempo una revisione del pit stop della Porsche #5 la mette sotto investigazione per violazione dell’articolo 14.6.5, che regola i pit stop per emergenza sotto Safety Car.
In GTE Am Sarah Bovy riesce a sopravanzare Ben Keating, mentre Fujii di D’Station ha già superato l’americano, prendendosi la testa della corsa. Corvette ripassa su Porsche sul rettilineo principale, recuperando la seconda posizione. Seguono, dal quarto al sesto, Kimura di Kessel, James di Northwest e Al Harthy di Ort by TF, con Dempsey Proton appena più lontano in settima posizione. Passa poi la Vantage di Ort sulla gemella di Northwest, alla staccata prima curva, prendendosi la quinta piazza.

© FIA WEC

Un quarto d’ora dal via, Hertz Jota attacca la Peugeot #94 per l’ottava posizione, mentre in LMP2 abbiamo le due United Autosports in prima e seconda posizione, con la #22 al comando. Le seguono WRT #41 e Alpine. Viene poi penalizzata la United #23, che ha spinto fuori la WRT #41 alla curva 15.
“Dobbiamo pensare alle gomme, la 50 ha già problemi col lato sinistro” questo il messaggio radio per la 499P #51, che è la prima che rischia l’attacco dalle Toyota, che hanno fretta di passare per scalare la classifica. Monta quattro gomme hard la Ferrari, mentre le Toyota hanno le medie sul lato destro, dure sul lato sinistro. Tutti gli altri corrono con una mescola o l’altra sui quattro angoli, tranne Proton e Hertz Jota che usano una sola hard dietro a sinistra, molto particolare. Dopo venti minuti iniziano i doppiaggi, vedremo quanto influiranno sulla gara, soprattutto sul guidato possono diventare un bel problema. Altra complessità la potrebbero creare quei nuvoloni neri all’orizzonte, c’è il 40% di possibilità di pioggia, ci sono stati tifoni nei giorni scorsi, vanno tenuti gli occhi aperti. Proseguono le difficoltà per la Ferrari #51, dal muretto dicono a Calado di ammorbidire la barra posteriore e procedere ad alcune regolazioni sul volante. Invece marcia benissimo la Porsche 963 #6 là davanti a tutti, mentre Toyota ora è attendista, nonostante la preoccupazione sulle coperture le Ferrari sembrano reggere bene. Precipita invece Peugeot dopo 25′ dal via, la #93 viene superata da Proton alla staccata della prima curva e sembra non riuscire proprio a fare prestazione.
35° minuto, ci prova Toyota sulla Ferrari per il terzo posto con una profonda staccata in curva 1 per Conway, che come risposta riceve un bell’incrocio da Calado. Al giro successivo ripete la stessa manovra il britannico, questa volta l’attacco è efficace. Rischia poi l’offensiva dall’altra GR010 la Ferrari #51, che riesce a difendersi nonostante il duro lavoro da fare coi doppiaggi. Intanto la Proton #99 passa anche l’altra delle Peugeot, issandosi in ottava posizione. Malissimo le auto francesi, lontanissime.
5 ore e 18 dal termine, pit stop per United #23 (che sconta la penalità da 10″) e Prema #63, seguiti poi dall’altra United, WRT, l’altra Prema #9, la Vector Sport, la Alpine #35, quindi tutte le retrovie. Allunga ancora di un giro la Alpine #36, che riesce a fare addirittura due giri in più dei primi (United e Prema), entrando al 27° giro.
45 minuti dal via, le Toyota decidono di andare all’attacco delle Ferrari, per la seconda e quarta posizione. Alla #8 viene detto che può andare a usare tutta l’energia che vuole per tentare il sorpasso su Ferrari: Buemi subito passa su Calado per la quarta piazza, mentre Molina sulla 499P #50 resiste ancora alle traiettorie incrociate della GR010 #7. Continua il pressing di Conway, che dopo un intero giro appiccicato riesce a concludere l’attacco, molto profondo in curva 1 dopo aver sfiorato il muro per trovare a tutti i costi la linea interna. Ferrari risponde mantenendo giù il gas, affiancandosi prima della 100R, ma deve lasciare strada. Seconda quindi la Toyota #7, che dovrà andare a prendere la Porsche #6, che in 50 minuti si è presa 14 secondi di margine.

© Toyota Gazoo Racing

Pit stop a sorpresa per la Porsche #6 leader, che anticipa la chiamata ai box con ancora il 21% di carica, strana strategia. C’è poi un incidente incredibile, lo scontro tra le due Jota, con Da Costa sulla Hypercar che alla Dunlop entra tardissimo per doppiare la LMP2 e fa girare Hanson. Grandi pasticci in questa prima ora per la Jota.
Siamo quasi all’ora di gara, finisce largo Molina per difendersi da Toyota, ma passa comunque la GR010 #8. Visto il pit anticipato della 963 LMDh ora le due Hypercar giapponesi sono al comando della gara di casa. Rientra ai box la Ferrari #51 a 59 minuti dal via, al giro successivo c’è il pit per la Toyota #7, entra anche la 963 #99 di Proton mentre allungano ancora gli altri. Al giro successivo, due dopo la 499P #51, dentro la gemella #50, la Cadillac, la Porsche #5 e la Peugeot #93. Ancora un giro in più, rientrano finalmente le auto mancanti, cioè Toyota #8, Hertz Porsche, Peugeot #94 e la Vanwall là in fondo. Le due Ferrari sono vicinissime dopo il pit. Mentre Lynn su Cadillac prova l’attacco sulla GR010 #7, escono dai box la #8 e la Jota a gomme fredde. Convintissimo Da Costa che forza sulla Toyota a coperture gelide e passa, mentre Cadillac rischia l’incidente due volte con la Toyota, che proprio chiude la porta per non farsi passare. Torna sotto alla 963 degli inglesi la GR010 #8, che sul dritto finalmente passa. Tegola per l’altra Porsche, la ufficiale numero 5, che si becca 3 minuti di stop and go per infrazione della procedura di SC. Poco dopo riceve pure 5″ al prossimo pit per irregolarità nel precedente intervento ai box. Pazzesco.
Finisce lunghissima la Ferrari #50 di Molina, passato dal compagno. La Proton #99 Porsche LMDh passa anch’essa la Ferrari, forzando un paio di ingressi nelle prime curve.
La Alpine LMP2 da doppiare poi incasina tutto, rischiando il botto con la 963 privata! La Ferrari supera la Porsche all’esterno della 100R, poi alla Dunlop, la curva 10 che avvia il settore finale, torna avanti la Porsche. Che sfida, quando mancano ancora 4 ore e 40 alla fine e la logica imporrebbe maggiori calcoli, che spettacolo.
La Ferrari #50 viene poi passata pure da Cadillac, finendo ottava, in crisi! L’altra 499P invece è quarta dopo aver passato la Hertz Jota, che dopo aver perso la quarta piazza riceve un drive through di penalità per l’incidente causato ai compagni di squadra della LMP2. Rientrano in decima posizione, davanti solo a Vanwall e alla Porsche #5 multipenalizzata.
4 ore e 33 minuti al termine, inizia il secondo valzer di pit stop per le LMP2. La Ferrari #50 si risveglia e passa Cadillac, riprendendosi la posizione. Ora la Rossa è sesta, visto il crollo di Jota causa penalità.
LMP2 che rientrano giro dopo giro, come visto in precedenza, le auto sono già spalmate su circa 3 tornate, la strategia dovrebbe comunque condurli tutti al traguardo con gli stessi stop.

© Team Penske

Cadillac, che non ha cambiato le gomme, subisce il ritorno di Peugeot, con la 9X8 #94 che conquista la settima piazza dopo un’ora e mezza dal via. Coperture sostituite ma comunque fatica per la Ferrari #51, con Calado che si lamenta in radio dicendo di essere in difficoltà. Attacco di Castellacci su AF Corse #54 a Sarah Bovy di Iron Dames, l’italiano si prende la seconda posizione in GTE Am. Il terzo posto del team tutto femminile viene poi ceduto a Ben Keating, che con la Corvette attacca al giro successivo alla staccata della prima curva. Passa anche Project 1-AO su Dempsey-Proton Racing, qua si parla però della settima piazza. In LMP2 comanda con agio la #22 di United Autosports, che ha 25″ di margine su Fittipaldi di Jota. L’altra United segue a 5 secondi, le due WRT sono invece sul minuto di distacco dalla testa, in quarta e quinta posizione.
Cento minuti dallo start, Porsche #6 sempre al comando, amministra un vantaggio che si sta molto lievemente ma inesorabilmente accorciando, con Toyota che, dai 16″ dell’uscita dai box, si trova ora a 12 secondi di ritardo dai primi della classe. Un paio di decimi al giro, costantemente rosicchiati. Vedremo come andrà a finire. Nel frattempo la Ferrari #51, quarta a 22 secondi dalla Toyota terza a podio, non riesce a chiudere il gap, anzi sta subendo il ritorno della Proton #99, che potrebbe arrivare all’attacco tra poco.
4 ore e 9′ al termine, inizia il secondo valzer di pit stop per le GTE Am, mentre addirittura le prime LMP2 sono già al terzo turno di interventi in corsia box. Sulla Porsche rosa delle Iron Dames sale al volante la Gatting, con la Bovy che per oggi dovrebbe aver concluso il suo lavoro. La strana strategia della Porsche #6, che si era fermata molto in anticipo, costringe i tedeschi a rientrare a 4h6min dal termine, con le Toyota che superano e hanno ancora 13% e 17% di Virtual Energy Tank. Tutte gomme medie per la 963, con Kevin Estre che prende il posto di Vanthoor. Rientrano in ottava posizione gli ufficiali di Porsche, tra alcune tornate si vedrà com’è andata la strategia differenziata, mentre anche Hertz Jota si ferma per un full service, al volante sale William Stevens.
Tre minuti e due giri dopo Porsche rientra anche Cadillac, pure qua un full service dopo che in precedenza non era addirittura stata cambiata nessuna copertura. Westbrook alla guida ora. Al giro successivo Nielsen sale al volante della #50 al pit, scende Molina.
Tornata numero 76, dentro in pitlane la GR010 #7 al termine della seconda ora, la giapponese lascia la testa alla gemella. Anche la 963 #99 e Ferrari #51 ai box, out Calado e dentro Giovinazzi. Perde un sacco di tempo Proton, che perde decine e decine di secondi nel cambio pilota con Bruni, c’è un problema alle cinture, non si capisce che sta succedendo, durante gli interventi sull’auto un meccanico continua disperatamente ad armeggiare in abitacolo. Niente da fare, la macchina viene ricoverata nel garage!
Pitta intanto la Peugeot #93, poi tre giri dopo l’altra GR010 rientra anche la #8, che viene superata dalla Porsche #6, che torna in testa dopo il pit anticipato. Vantaggio dei tedeschi calato a 10″213 al primo intertempo, la Toyota ha leggermente recuperato. Scaldate le gomme il distacco finisce sotto i 9 secondi dopo un paio di giri.

© Ferrari

Scontri in GTE, prima una sportellata di Keating su Flohr AF Corse #54 in impostazione della curva 10 (Dunlop), poi si prendono Kessel e Iron Lynx alla Hairpin, girandosi entrambi. I due incidenti finiscono sotto investigazione. Solo ora, a 3 ore e 47 dal termine, si fermano le ultime LMP2, le United rientrano in coppia. C’è veramente chi è riuscito a consumare molto meno, come la Alpine #36 che pitta un ulteriore giro dopo gli anglo-americani.
Jose Maria Lopez, su Toyota #7, sta cercando di ricucire il gap sulla Porsche leader, ormai sono meno di 8 secondi, 542 metri sul rettilineo principale secondo la grafica. L’auto giapponese ora sta rubando 4 decimi al giro ai tedeschi, che non manterranno la testa a lungo se non riusciranno a rispondere.
Incredibile prestazione di Corvette, che dopo due ore e mezza deve ancora fermarsi per il secondo pit stop. Purtroppo il lavoro eccezionale dei già campioni GTE 2023 subisce un improvviso stop con una penalità di 30 secondi di stop and go a causa del contatto di poco fa alla curva 10 (vs Flohr). Viene prima effettuato il pit stop, che si dilunga a causa della difficoltà a sostituire la portiera bozzata nell’incidente.
Forse sta arrivando un altro imprevisto, poiché dal muretto Porsche viene chiesto a Estre se la Porsche leader assoluta presenti dei problemi di upshift, che dal garage vengono rilevati sulla 963. 1″1 persi in un giro, c’è qualcosa che non va. Continua nei giri successivi il forcing della GR010, che arriva sotto i 3 secondi quando mancano 3 ore e 17 alla fine. Lopez perde poi un sacco di tempo a causa dei doppiati, andando un po’ a perdere usando cautela. Proton Porsche LMDh viene purtroppo ricoverata nuovamente nel garage; non si capisce se il pit anticipato sia stato causato o meno da una incomprensione tra la 963 e una GTE Am che ha provocato un lungo alla curva Dunlop. L’auto riprende la pista un paio di giri dopo, ormai ultimissima di classe, +7 giri di ritardo.
Hirakawa sulla GR010 #8 si lamenta col muretto Toyota di avere sottosterzo alla curva 15 e sovrasterzo alla curva 16, mentre sta girando mezzo secondo più veloce della #7. Forse il tutto è causato dal ritmo estremo che il promettente giapponese sta mantenendo. L’altra Hypercar del Sol Levante nel frattempo è a poco più di 2″ di ritardo a 3 ore e 11 dalla fine, ma nuovamente il disturbo dei doppiati la fa rallentare.
Dietro le Toyota ci sono le Ferrari, che con le gomme dure stanno ora marciando in maniera ordinata, però a 1 secondo e qualcosa di passo dalle prime tre auto! Sorprende Peugeot, con Vandoorne sulla #94 sesta e che insegue le Ferrari a una decina di secondi, con un recupero di mezzo secondo al giro ormai da diverse tornate. Meno di due secondi rimasti di vantaggio per Porsche, a tre ore e 3 minuti la 963 ufficiale rientra ai box. I tedeschi stanno recuperando sugli stint il tempo sprecato all’inizio, potrebbero riuscire ad arrivare in fondo con lo stesso numero di interventi dei giapponesi. Nel frattempo pittano tutte le LMP2 per il quarto pit stop.

© Corvette Racing

Tre ore, metà gara, rientrano la Ferrari #50 e la Cadillac. Dal muretto Toyota chiedono a Lopez di spingere al massimo, per provare a fare overcut sulla Porsche #6. Pitta l’argentino, che dopo il cambio delle sole coperture sinistre si trova, all’uscita della corsia box, la Porsche 963 affiancata, ma con gomme calde. Scappano i tedeschi, 3″7 di margine, con qualche decimo regalato da un cambio gomme lento dei giapponesi sulla posteriore sinistra. Hirakawa con la GR010 #8 nel frattempo è ancora primo davanti a tutti, unica macchina (Vanwall esclusa) a non essersi ancora fermata. Lo stop avviene a 2 ore e 53 dal termine, e il pilota giapponese su auto giapponese rientra a 10 secondi dai compagni di marca.
Piovono penalità per track limits, con un drive through per la AF Corse #21 e uno stop and go per la #25 Ort by TF, che aveva già subito una penalità in precedenza. Qualcosa arriverà anche sulla schiena di Vanwall, che ha appena fatto girare la United Autosports #23 alla curva 11.
Due ore e 48′, ci siamo, Lopez è arrivato su Estre. Quest’ultimo riesce a riprendersi qualche metro nei giri successivi, sfruttando molto bene i doppiati per due tornate consecutive alla curva Dunlop, la 10, costringendo Jose Maria Lopez a forzare e quasi spingere larghi la LMP2 e la GTE che per due giri gli capita di trovarsi davanti nei tre tornantini finali. Hirakawa nel frattempo dal terzo posto sta ricucendo sui primi due, ora il distacco è di 6″5 dall’altra Toyota, 7″2 dalla vetta, mancano due ore e 40 alla fine.
Una pratica che sembrava semplice da sbrigare si è invece rilevata molto più complessa, con la Toyota #7 che, anche a causa di alcuni doppiaggi, non è mai riuscita a sferrare l’attacco e sta quasi perdendo terreno, mentre sta arrivando l’altra GR010.
Terza penalità per track limits, stavolta da 30″ di stop and go, per Ort by TF che oggi non si fa mancare nulla. Seconda infrazione per la #21 AF Corse, che riceve un drive through. Anche le Hypercar subiscono penalità, Cadillac dovrà scontare un drive through, sempre per track limits. Pure Vanwall dovrà fare un passaggio in corsia box, a causa del contatto di cui abbiamo parlato in precedenza.
Due ore e 28 minuti dal termine, Lopez si affianca alla Porsche leader tra la seconda e la terza curva, ma Estre tiene giù, chiude la linea e si lancia pure in un doppiaggio, riuscendo a prendere un piccolo margine. Il francese continua a tuffarsi dentro la traiettoria di qualsiasi LMP2 o GTE gli si pari davanti, per cercare di mettere più volte possibile un’auto tra sé e la giapponese. Anzi, i giapponesi, visto che queste fasi di studio, doppiaggi e lotta hanno fatto rientrare lo scatenato Hirakawa. Il giovane pilota non molla, anzi sembra quasi voler provare il sorpasso sul compagno di team. Lopez però, dopo un paio di giri di riposo, si rimette a caccia, mentre un sontuoso Estre continua a piazzare sempre un doppiato tra sé e gli inseguitori. Due ore e 21 al termine, Lopez sembra nuovamente mollare leggermente, con Hirakawa che inizia a fare traiettorie strane per farsi vedere.

© AO Racing

Rientra intanto la Corvette per il terzo pit regolare, lasciando la seconda posizione. Inizia il valzer di pit stop anche per le LMP2, siamo al quinto ingresso in corsia box: tra i primi rientrano le United, poi WRT. Rimangono fuori Alpine e Vector. Passa WRT su United grazie al pit stop più rapido, sono in testa!
Eccezionale lavoro di Estre là davanti, che continua a rischiare tantissimo per mettere doppiati fra sé e i giapponesi, incredibilmente stoico il francese che le sta provando davvero tutte, da decine e decine di minuti. Due ore e 10, errorino di Lopez che perde l’auto alla 13 e finisce quasi fuori dall’asfalto, Hirakawa mette il muso avanti ma poi cavallerescamente lascia la piazza d’onore al collega Toyota. Il muretto si collega con la #7 per suggerire delle regolazioni sulla barra anteriore.
Cinque minuti dopo, visti i tentativi infruttuosi, Lopez lascia passare Hirakawa sulla #8. Il giapponese ha ancora il 20% di Virtual Energy Tank, mentre Porsche e Lopez sono a 4 e 12. La GR010 #8 perciò andrà molto più lunga. Ben più efficace Ryo Hirakawa, che al giro 150 passa, con un grande slancio in curva 10, e risolve in un paio di minuti la disputa. Subito dentro ai box Kevin Estre, che era rimasto con 1% di serbatoio virtuale. Lotterer al volante, esce appena prima dello scoccare delle 4 ore. Gomme fredde, arrivano le Toyota, che passano e doppiano la Porsche, nonostante un’uscita larghissima di Lopez in curva 1. Tra pochi minuti ci sarà il confronto coi pit dei giapponesi.
Ai box la Ferrari #50 a 1 ora e 58 dal termine, al giro successivo rientrano l’altra 499P e la Toyota #7.
Si gira la Peugeot #93, colpita dalla Porsche di Iron Lynx guidata da Picariello. La francese riparte dopo un paio di operazioni sul volante. Stop and go che arriverà poco dopo per il colpevole.
Un’ora e 55, torna in pista la GR010 #7, mentre rientra la #8. All’uscita dalla pitlane Lotterer è ancora qualche centinaio di metri indietro in rettilineo, ma riesce a ricucire a gomme calde nel corso di questo 155esimo giro. Hirakawa intanto riprende la pista con un enorme vantaggio, come ha fatto a guadagnare 8 secondi di margine?!
Disastro totale per Cadillac, che a un’ora e 49 si trova senza la anteriore sinistra, persa sulla 100R. La gomma finisce ad alta velocità contro le barriere esterne. Molto pericoloso quello che è successo, non dovuto da un errore umano ma piuttosto da un cedimento strutturale, visto che la macchina al rientro mostra un mozzo spezzato nella parte finale. Viene ricoverata nel garage, riprende la pista con diversi giri di ritardo.

Un’ora e tre quarti alla fine, Corvette torna in testa ma dovrebbe fermarsi una volta in più degli altri. Le Iron Dames subiscono poi altri due sorpassi, dalla #77 di Dempsey-Proton e dalla AF Corse #54 con Rigon al volante. La #77 poi si becca un drive through per track limits e butta così il podio. Scambio posizioni per Toyota, viene chiesto a Hartley di lasciar passare la #7 che aveva regalato la posizione in precedenza. Anche Ferrari inverte le auto, la #50 di Fuoco supera Pier Guidi e si prende la quarta posizione. Ancora problemini sulla barra anteriore per le Toyota, questa volta è Hartley a lamentarsi, proverà ad applicare le modifiche suggerite dal muretto. Lotterer cerca di recuperare, si porta a un paio di secondi di distacco.
Altra penalità per Corvette, 10 secondi aggiunti al prossimo pit per aver spinto fuori la Porsche di GR Racing. Sempre più difficile questa gara per gli americani.
Poco più di un’ora alla fine, si invertono le due United, sale in seconda posizione la #22 che proverà a inseguire la WRT #41 leader di classe. Ultimi pit per le GTE Am, che dovrebbero riuscire ad arrivare in fondo.
Passata l’ora, ultima serie di interventi in pitlane per le Hypercar, prima la Porsche poi le Ferrari e Peugeot, allungano le Toyota che rientrano un paio di giri dopo.
Cadono Peugeot #93 e Vanwall nell’ultimo pit, la francese con problemi di frizione necessita di un breve intervento in corsia box, mentre per gli austro-tedeschi è necessario un ricovero nel garage, dopo che la macchina con motore fumante ha perso del liquido in piazzola.
Restano in testa comodamente le due giapponesi, nonostante Lotterer su Porsche stesse cercando di recuperare verso la fine dello stint. Un po’ di apprensione per Hartley all’uscita della pitlane con gomme fredde, la Ferrari Hypercar che sopraggiunge con Fuoco alla guida si sdoppia.
È viva la lotta podio in LMP2, con Frijns (WRT #31) che a 50′ dal termine supera Hanley di United Autosports #23, mentre le loro due auto gemelle si stanno giocando a distanza la prima posizione: WRT #41 con Kubica al volante sta gestendo 9.5 secondi di margine su Albuquerque che conduce la #22.
Nuvoloni neri, una costante dell’orizzonte di oggi, che continuano a minacciare senza colpire, con un cielo scuro che per oltre 5 ore ha risparmiato i piloti. Ultimo valzer di pit stop per le LMP2, a 43 minuti dal termine, con le United e la WRT #31 dentro per prime tra chi si sta giocando le posizioni di vertice. Inter Europol cambia per ultima, rientra in nona posizione, oggi i campioni di Le Mans non stanno performando a dovere.
Prosegue il disastro Cadillac con un’altra penalità, questa volta per infrazione della procedura di pit stop. Penalizzata anche la Porsche #56 per aver colpito l’auto gemella di Proton, portandola a girarsi in curva 1.

© WRT

Non è riuscito il recupero di Lotterer, che rimane a 8 secondi dalla #8, mentre la GR010 leader è davanti di altri 25 secondi. Anche in LMP2 la situazione si è stabilizzata, almeno per quanto riguarda il leader, la WRT #41. La United #22 invece, che è seconda, ha 15″ di ritardo dalla testa e si trova sotto il pressing dell’altra WRT, la numero 31 guidata da Frijns, che ormai le è addosso.
In GTE Am, a 25 minuti dal termine, c’è la AF Corse #54 di Rigon davanti a tutti, 14 e 19 secondi sui due inseguitori, Kessel e Corvette. Quarta piazza per le Iron Dames, ma bisognerà vedere se tutti riusciranno ad arrivare in fondo senza essere costretti a uno splash and go.
19 minuti dal termine, improvvisamente chiamato un Full Course Yellow, a causa di una bandella della Vanwall che si è staccata quando l’auto è rientrata in pista poco fa.
Rapidamente si torna alla bandiera verde, dopo un minuto e mezzo si riparte. Questa è stata la prima neutralizzazione dalla Safety Car di inizio gara, con la SC che era durata 4 minuti e 55″. Quindi una corsa sviluppatasi praticamente nella sua interezza, senza interruzioni.
Bella sfida nel quarto d’ora finale tra la United #23 e la Alpine #36, con quest’ultima che nonostante le gomme molto più vecchie entra alla 15 sportellando.
Al giro successivo il focus si sposta sulla seconda posizione dove Frijns, pilota della WRT #31, alla curva Dunlop sfida Albuquerque su United #22. Chiude la traiettoria il portoghese, entra fortissimo l’olandese, troppo, ed entrambi finiscono lunghissimi a ruote fumanti, girando da fermi e venendo addirittura superati dalla Corvette GTE che si sdoppia. Riesce a mantenere la posizione Frijns, che scava poi un piccolo gap nei tornanti che seguono. Viene però superato nuovamente nell’ultimo giro, lasciando quindi la seconda piazza a United Autosports #22.
Taglia il traguardo la Toyota GR010 #7 con Kamui Kobayashi alla guida, il manager dei giapponesi conquista per sé e il suo team la gara e il titolo mondiale Costruttori. Eccezionale lavoro di Porsche oggi, che ha comandato la gara per quattro ore e sembra aver fatto proprio uno switch prestazionale. Deludenti per vari motivi tutte le altre auto, in particolare Ferrari che proprio non è riuscita a fare risultato qui. Altro discorso per le Rosse nella GTE Am, con la vittoria di AF Corse #54 davanti a un’altra 488 GTE Evo, quella di Kessel Racing. Terza una incredibile Corvette, che nonostante le diverse penalizzazioni è riuscita a essere vicina alla testa della corsa, facendo un pit stop in meno di tutti!
Sfuma la doppietta in LMP2 per WRT, con Albuquerque sulla United Autosports #22 che si è ripreso la seconda posizione, lasciando alla #41 e #31 la prima e terza piazza di categoria.
Questa la classifica finale della 6 Ore del Fuji. Appuntamento a sabato 4 novembre per la 8 Ore del Bahrain, che chiuderà la grandiosa stagione che ha definitivamente rilanciato il WEC nell’Olimpo del Motorsport.






Tags : 6h fujiporschetoyotawec
Tommaso Costa

The author Tommaso Costa