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Doppietta Ferrari nell’Hyperpole della 6H di Imola, ma la #50 partirà ultima! Rossi 1° in GT3





Qualifiche della 6 Ore di Imola combattute in LMGT3, meno in Hypercar dove Giovinazzi ha fatto la differenza. Fuoco sbaglia due volte coi track limits, la 499P #50 partirà ultima.

© Ferrari

Dopo una mattinata difficile, con condizioni meteo ottime ma varie interruzioni, iniziano le qualifiche all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Molti dei protagonisti hanno potuto provare veramente pochi giri veloci in condizioni asciutte e calde, visto il maltempo di ieri.
Si parte come al solito coi 12 minuti di “pre-qualifica”, dedicati ai 18 Bronze. Subito in pista tutte le auto, con la BMW #46 ad aprire lo schieramento. Al primo passaggio Al Harthy, pilota della WRT #46, è diversi secondi più veloce di tutti gli inseguitori. L’omanita fa poi segnare al terzo giro, secondo lanciato, un ottimo 1’43″718, che lo issa in testa. Lo seguono Francois Heriau, con la Vista AF Corse #21, e Ian James su Aston Martin #27. Migliora ancora Al Harthy nel giro successivo, 1’43″032, mentre sale in terza posizione Hardwick su Manthey 1ST Phorm. Arnold Robin poi ruba il terzo posto all’americano, precedendolo in 3a piazza sulla McLaren #95. Sempre secondo Heriau, che migliora il suo crono in questo 4° giro. Ancora giro più veloce per Al Harthy, che trova un ottimo 1’42″731, che lo pone a quasi otto decimi da chiunque altro. A due minuti dalla fine sono ancora ultime le due Mercedes AMG, che non sono riuscite a scollarsi dalle posizioni di fondo. In difficoltà anche Ben Keating su Corvette #33 e Celia Martin, sulla Porsche delle Iron Dames.
Bandiera a scacchi, mentre si riconferma Robin su 720S Evo #95, in terza piazza, con Heriau sempre secondo, e Leung e James a inseguire su McLaren e Aston Martin. Si chiude così la classifica, con solo le McLaren e le Lexus che riescono a piazzare due auto. Fuori entrambe le Lamborghini, ultime, e deludenti anche Keating e Martin, con Corvette e Iron Dames escluse dalla Hyperpole.

I dieci minuti dedicati alla Hyperpole iniziano alle 14:50 in punto, sempre con BMW WRT #46 che scende in pista davanti a tutti. Attendono un attimo solo United Autosport #59 e la Lexus #87 di Akkodis, con quest’ultima che esce dalla pitlane con oltre un minuto di ritardo dal semaforo verde, ovviamente per perndersi il proorio spazio. Ora ci sono in macchina i Silver, come da aggiornamento del regolamento di quest’anno, ed è quindi Valentino Rossi a segnare il primo tempo ufficiale, sulla M4 #46, con un 1’43″836 che è un tempo sorprendente per il secondo giro. Il passaggio successivo è chiuso in 1’43″011, con Vale che è inseguito da Levorato e Pera di Lexus e Ford, a 1 e 3 decimi di distanza. Arriva con quel minuto di ritardo sopracitato Clemens Schmid, che con i primi due settori record si issa in prima posizione, con il tempo di 1’42″661 che precede di 350 millesimi quello di Rossi. Nel mezzo si piazza quindi Robichon, in seconda posizione con la Aston #27, a 250 millesimi di ritardo da Schmid. Rossi perde poi la terza piazza, con Mann che sale in 1’42″920 con la sua 296 GT3.
Risponde però l’italiano ex MotoGP, che al 5° giro trova un grandioso 1’42″355, con record nel terzo settore. Il vantaggio al momento è di +0.306″ su Schmid, che alla Piratella spreca tutto! Il tedesco, che aveva 4 decimi di vantaggio, sbaglia ed esce leggermente dai track limits. Viene quindi automaticamente cancellato il giro, che sul traguardo sarebbe stato di soli 29 millesimi migliore di quello di Valentino. Il pilota nostrano è quindi l’autore della pole position, che porta la BMW #46 in cima allo schieramento LMGT3.

Piccola impresa per gli uomini di AF Corse, che sono riusciti a sostituire l’intero motore sulla 499P #83 privata dopo il problema tecnico in FP3, con il componente originario che sarà trasportato a Maranello per analisi.
Davanti a tutti escono le BMW e le Cadillac nella prima qualifica dedicata alle Hypercar. Li inseguono le Ferrari, con queste ultime 5 macchine che saranno probabilmente le favorite per la pole. Tutti montano gomme medie, necessarie vista la temperatura di 21.8°C dell’aria, con ben 38.6°C sull’asfalto. Il primo giro degno di nota, dopo addirittura tre tornate di semplice riscaldamento, viene fatto segnare dalla BMW #15, con Vanthoor al volante. 1’30″607 per avviare la sfida. A metà gruppo arriva Giovinazzi, sempre nel quarto giro, che prende la testa della sessione in 1’29″623. Lo segue Robert Kubica, secondo a +0.852, quindi rilancia nuovamente Vanthoor, che torna in seconda piazza con un 1’30″375, esattamente un decimo più rapido del polacco. Fuoco va oltre i track limits, perdendo un 1’29″848 che lo avrebbe portato in seconda posizione. L’italiano al momento è ultimo con la Ferrari #50. Ancora 2 minuti e 29″ per provarci, nel momento in cui già rientra ai box Giovinazzi, ancora serenamente leader. Si avvicina a lui il collega della 499P privata, Robert Kubica, che chiude il 5° giro della Qualifica in 1’29″993, a meno di 4 decimi dall’alfiere ufficiale. In difficoltà la BMW #20, penultima mentre l’altra V8 è terza.
Ecco Fuoco, che trova un ottimo 1’30″081 a 458 millesimi dal compagno di squadra. Benino anche le Toyota, in 5ᵃ e 6ᵃ posizione al 5° passaggio, con 854 e 874 millesimi di ritardo. Malissimo invece la Porsche #5, che rimane esclusa dalla Hyperpole! Anche per Peugeot brutta qualifica, con entrambe le auto fuori seppur di una sola posizione, e a sorpresa non passa neanche Bourdais, con la Cadillac #38 che chiude in terzultima posizione. Questa non è la macchina che ha subito l’incidente in FP3, e quindi la cosa è ancora più strana. Sotto la bandiera a scacchi si migliora Mick Schumacher, che porta in Hyperpole la A424 #36, mentre anche Milesi nel giro precedente ha piazzato il suo prototipo francese nei primi dieci. Ultimi due posti per le Aston Martin, a oltre 2 e 3 secondi di distacco rispettivamente.
Doccia freddissima, a giochi fermi, per Ferrari: l’ultimo giro di Antonio Fuoco, dopo il precedente cancellato per track limits, è nuovamente illegale, a causa di una uscita larga dalla variante alta! L’auto #50 viene quindi esclusa dalla Hyperpole, e sarà costretta a partire dall’ultima posizione, visto che il terzo giro migliore era semplicemente uno di riscaldamento. Approfitta della situazione la Peugeot #93, che entra tra i migliori dieci e farà la qualifica decisiva.

L’Hyperpole vede in pista due Alpine, due Ferrari (#51 e #83) e due Toyota. Completano lo schieramento la BMW #15, la Cadillac #12, la Porsche #6 e la Peugeot #93.
La sessione inizia in leggero ritardo alle 15:32, con ancora 37°C rilevati sull’asfalto. Sempre BMW ad aprire la strada, sempre con Vanthoor al volante. A breve distanza seguono Alpine e Peugeot, mentre la Toyota #7 con De Vries si è tenuta qualche km di distacco.
Anche in questa qualifica si può ignorare i primi tre giri, usati esclusivamente per riscaldamento. Il primo giro serio lo mette a segno anche stavolta Vanthoor, con un 1’29″885 che non viene battuto da nessuno in questo 4° passaggio. Tutto vero fino all’arrivo di Antonio Giovinazzi, che firma un gran 1’29″360 prendendosi prepotentemente la classifica provvisoria. Bene anche Kubica, secondo in 1’29″885. Seguono la BMW di Vanthoor e le due Toyota, con De Vries e Hirakawa poi separati in realtà da Schumacher, che a sorpresa si infila quinto sulla Alpine #36.
Giro clamoroso di Giovinazzi, che chiude il quarto passaggio lanciato in 1’28″920, quasi 9 decimi meglio di Robert Kubica, con il polacco che in realtà si è visto cancellare per track limits il proprio miglior tempo, comunque a mezzo secondo di distacco. Bandiera a scacchi, non migliora quasi nessuno: Porsche è sempre ultima in Hyperpole, preceduta da Cadillac. Riesce a superarsi Hirakawa, che porta la GR010 #8 davanti alla gemella, con la quarta posizione conquistata dal giapponese, a +1.123″ dalla testa. Un solo millesimo separa le due Hypercar Toyota. Miglior giro anche per Kubica, che rimane però a +0.758 col suo 1’29″678 fatto segnare sotto la bandiera a scacchi. Doppietta Ferrari confermata quindi, con BMW a chiudere il “podio”, davanti alle due Toyota. Seguono le tre francesi, con Peugeot a separare le due Alpine, quindi come detto non migliorano Cadillac e Porsche, con la #6 che chiude addirittura con 1 secondo e 895 millesimi di ritardo.

Questa la classifica finale, valida per l’ordine di partenza della 6 Ore di Imola di domani, con lo start programmato per le 13:00





Tags : 6h imolaferrarihyperpolequalifiche
Tommaso Costa

The author Tommaso Costa