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Will Power vince all’ultimo un’Indy 500 al cardiopalma. Rossi rimonta da 30° a 4°!





Mozzafiato, ricca di colpi di scena, ingolfata di incidenti e flagellata dalle bandiere gialle: la 102^ 500 miglia di Indianapolis rispetta le aspettative. A vincere è stato Will Power, Campione australiano 2014. Il #12 ha vinto per la prima volta sul catino dell’Indiana dopo un finale thriller in cui hanno rischiato di vincere seconde leve come Harvey e Wilson (che scommettevano, a torto, sul rifornimento in meno). Gran gara anche per Ed Carpenter, dominatore della prima fase di corsa. Un gran peccato per Tony Kanaan e Helio Castroneves, entrambi a muro. In molti sono finiti fuoripista per errori nel controllare le nuove, instabili Dallara.

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La partenza della Indy 500 è regolare. Carpenter mantiene la testa mentre Power e Pagenaud si scambiano e si restituiscono le posizioni. Affoga nelle posizioni più basse Danica Patrick che scivola fino alla 12^ posizione. Decisamente in palla Tony Kanaan nei primissimi giri della corsa, che recupera 4 posti. Buono lo start anche per Marco Andretti e Hunter-Reay, che recuperano due e tre posizioni a testa. Subito dopo la gara si raffredda.

Attorno al 30° giro rallenta James Davison, seminando la confusione nella parte bassa della classifica. Alla 31^ tornata la prima a rientrare è Danica Patrick. La segue TK. Le squadre hanno ritardato il pit-stop rispetto alle previsioni. Ed Carpenter rientra al 32° giro. Subito dopo rientrano in molti, e il primo misunderstanding è tra Dixon e Bourdais: per fortuna non ci sono contatti. Il neozelandese, autore di un pit-stop veloce, scavalca il francese, che però lo ripassa.

Dopo la prima girandola il verdetto dei box è il seguente: Carpenter è ancora primo ma Kanaan è salito fino alla 2^ piazza. Newgarden e Castroneves (3° e 5°) recuperano sui compagni Pagenaud e Power (4° e 6°). Continua la grande rimonta di Rahal che a un quinto della corsa ha scalato già 13 posizioni (da 30° a 17°). Al 48° giro arriva il primo colpo di scena: Takuma Sato colpisce James Davison durante il doppiaggio. Il campione in carica della Indy 500 non è riuscito a schivare il #33, è andato in sottosterzo e la scia del doppiato ha risucchiato il giapponese. Davison era in difficoltà da tempo ed era troppo lento (anche se c’è un sospetto di concordo di colpa per Sato, leggermente fuori traiettoria). Entra in pista la pace car.

Ne approfitta gran parte della griglia (primi tre compresi) per rientrare ai box. Carpenter e Kanaan mantengono le prime piazze mentre Power scala tre piazze (avrà imbarcato meno etanolo?). Castroneves sprofonda in 9^ posizione. Salta il pit e si ritrova in testa Zachary Claman DeMelo. La bandiera verde torna a sventolare al 55° giro: Carpenter inghiotte fulmineo DeMelo. Poco dopo anche Kanaan, Power, Pagenaud, Newgarden si mangiano il rookie. Ryan Hunter-Reay sorpassa con stile Scott Dixon ma la sua rimonta s’interrompe subito. Al 58° giro Ed Jones si spalma contro il muro. Per fortuna nessuna conseguenza per il giovane driver.

Splash-and-dash per Gabby Chaves in regime di bandiera gialla. La bandiera verde sventola al 64° giro e Tony Kanaan s’impossessa della leadership. Cede altre due posizioni DeMelo. Dixon si avvicina a Bourdais, che non lo vede. Il francese si appoggia al neozelandese ma per fortuna le due macchine non cozzano e Dixon perfeziona un sorpasso mozzafiato. Al 68° giro Danica Patrick ha un incidente e finisce fuori pista. Per fortuna la verde #13 non coinvolge altri nel suo incidente. L’unica donna in gara non ha potuto far nulla quando la sua auto è andata in sovrasterzo. E così si si gioca di strategia: è Newgarden a cambiare gioco ed effettuare il terzo stop.

Al 74° giro ritorna ancora la bandiera verde. Kanaan passa ancora Carpenter mentre dietro di loro Power passa Pagenaud e Castroneves vede Hunter-Reay negli specchietti. Dietro si scatena Newgarden che vuole rimontare (è 19°) mentre Rossi sorpassa con tenacia Bourdais. La corsa continua stabile per qualche giro finché non esplode il duello tra Castroneves e Hunter-Reay. Le due macchine gialle si confrontano attorno al 90° giro. E subito dopo Tony Kanaan ritorna ai box. Lo segue al giro dopo Ed Carpenter. Prosegue alla spicciolata la terza girandola di soste: anche Power, Castroneves e Hunter-Reay rientrano nella pit-lane., poi Power, Pigot, Dixon e Rossi. Scala posizioni Newgarden su diversa strategia. Esattamente al giro di boa della corsa c’è un colpo di scena importante: TK ha una foratura e deve cambiare strategia. Nel frattempo Graham Rahal guida la corsa indisturbato. E al 102° giro Newgarden rientra al pit per il 4° stop. Assieme a lui Zach Veach ha problemi nel rifornimento, col bioetanolo che prende fuoco in uscita dal pit: il meccanico si è dimenticato di lanciare il getto d’acqua che serve a ripulire il bocchettone dell’auto.

Al 105° giro rientrano Rahal e Wickens. Leader della classifica diventa quindi Will Power. Al 115° giro abbandona la corsa Kyle Kaiser. Il #32 arriva al pit e ferma la macchina. Prosegue tranquilla per qualche altro giro la Indy 500 numero 102, con Will Power che mantiene la testa inseguito da Carpenter, Pagenaud, Hunter-Reay, Castroneves, Andretti, Kimball, Dixon, Bourdais e Karam. Al giro 125 viene detto a Carpenter, insidiato da Pagenaud, di aumentare il passo. Tra l’altro negli scarichi del francese c’è pure Hunter-Reay. E nello stesso giro Andretti anticipa gli altri e torna ai box.

Lo seguono Carpenter, Pagenaud, Castroneves e al giro 130 anche Will Power. Chi si ferma adesso deve ancora fare due stop.  Allungano, su diversa tattica, Bourdais, Newgarden, Rahal e Wickens. Newgarden rientra al 136° giro. Al limite del comico il pit-stop di Zach Veach, letteralmente inondato d’acqua per scongiurare una replica dell’incendio. Finisce la lunga fase green con il botto di Sebastien Bourdais al 139° giro! Peccato per il #18. Il campione ChampCar ha perso il posteriore in uscita di scia da Rossi, ha controsterzato due volte, subito un doppio effetto pendolo e infine schiantato l’auto contro le barriere.

Rossi, Munoz, DeMelo, Wilson, Kimball ne approfittano per rientrare ai box. Al 144° anche Kanaan, su diversa tattica, rientra ai box. Al 145° sventola la bandiera verde: Alexander Rossi salta Pigot e prende fuoco un pacchetto di mischia nella parte media della classifica. Ma il peggio scoppia quando al 146° giro Helio Castroneves sbatte in un incidente pericolosissimo e la sua vettura fuori controllo entra nella pit-lane. Ritornano le bandiere gialle lungo tutto l’ovale.

La gara entra nell’ultimo quarto con le bandiere gialle e la pace car in pista. Il restart avviene al giro 154 con Rossi che infila in una mossa Hunter-Reay e Pagenaud. Ma di nuovo la corsa vienne interrotta al giro 155: Karam perde la macchina e finisce a muro. Solo al 161° giro riparte a corsa. E Alexander Rossi attacca Carpenter, permettendo la fuga di Power. Nelle retrovie Kanaan la spunta in pacchetto di mischia tanto denso quanto agghiacciante. A 35 giri dalla fine la classifica così recita: Power, Carpenter, Rossi, Pagenaud, Hunter-Reay, Andretti, Leist, Rahal, Newgarden e Munoz.

Al 172° giro Will Power rientra ai box. Comincia così l’ultima girandola dei box. Rientra Kanaan, Carpenter, Hunter-Reay, Andretti, Rahal, Rossi, Pagenaud. Lo scenario si complica: a 22 giri dalla fine in testa ci sono molti piloti Honda che non hanno pittato e non vogliono pittare. Tra questi c’è Scott Dixon che prova il tutto per tutto con pochi litri di etanolo. Il neozelandese prova il più possibile a stare in scia ai piloti davanti, che però vengono pian piano richiamati ai box.

Al 186° giro Will Power sorpassa Scott Dixon. A 13 giri dalla fine in testa c’è Oriol Servia, seguito da Stefan Wilson e Jack Harvey. Ma i colpi di scena non sono finiti: a 11 giri dalla fine Tony Kanaan si gira e va fuori pista. 

Al 193° giro ritorna la bandiera verde e Servia viene inghiottito, davanti a tutti passa Stefan Wilson. Will Power prende la scia di Servia e lo passa, impossessandosi del podio virtuale e inquadrando nel mirino Wilson e Jack Harvey. Ma al 196° giro c’è l’ultimo colpo di scena: Wilson e Harvey rientrano ai box e Power diventa il primo. Non ce n’è più per nessuno. Negli ultimi giri Will Power mantiene saldo il controllo della corsa davanti a Ed Carpenter.

E taglia il traguardo del 200° giro in testa a tutti! Per l’australiano è il primo successo in carriera sul catino dell’Indiana. Sul podio arrivano anche Ed Carpenter, poleman e protagonista indiscusso della prima fase della gara, e Scott Dixon. Alexander Rossi, autore di una pazzesca rimonta (23 posizioni scalate in 200 giri) è 4°. Lo segue Ryan Hunter-Reay. Chiudono la Top 10 Pagenaud, Munoz, Newgarden, Wickens e Rahal.

Classifica Indy 500




Tags : Alexander RossiEd CarpenterWill Power
Marco Di Geronimo

The author Marco Di Geronimo

Nato a Potenza nel 1997, sono appassionato di motori fin da bambino, ma guido soltanto macchinine giocattolo e una Fiat 600 ormai sgangherata. Scrivo da quando ho realizzato che so disegnare solo scarabocchi. Su Fuori Traiettoria mi occupo, ogni tanto, di qualcosa.