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Moto3, Fratelli d’Italia: gli italiani (di nuovo) al via della stagione 2020





Ci siamo. Dopo mesi di incertezza e di emergenza – iniziati in Italia proprio durante il week end in cui le classi minori del motomondiale si trovavano in Qatar a disputare una surreale tappa iniziale – riparte la stagione 2020 da Jerez. Dopo i test del mercoledì e la conferenza stampa del giorno seguente, venerdì mattina vedremo finalmente girare in pista moto e piloti. La Moto3 – si sa – è una categoria molto strana quanto affascinante: nonostante bagarre e sorpassi continui sembrino relegare la classe minore ad un puro momento di spettacolo ed intrattenimento, è in realtà innegabile l’importanza della categoria, il primo vero trampolino di lancio dei giovani talenti assieme al campionato mondiale junior CEV Moto3. Perciò, nel caso in cui vi foste completamente quali siano i nostri portacolori per la stagione 2020, ecco a voi un breve quanto utile “manuale di istruzioni”.

Celestino Vietti (#13)
Celestino Vietti (#13)

In Moto3 sono 9 gli italiani su 31 piloti in griglia. L’unico rookie è Davide Pizzoli, che in realtà ha già assaporato le emozioni del motomondiale l’anno scorso ad Aragon, sostituendo l’infortunato Niccolò Antonelli nel team Sic58. Il 2020 sarà il suo anno di debutto a tempo pieno nel mondiale nel team BOE Skull Rider Facile Energy.

#7 – Dennis Foggia, Leopard Racing

Per il pilota romano classe 2001 il 2020 è un anno di grandi cambiamenti. Dopo tre anni – suo debutto è datato 2017 – in sella ad una KTM del team VR46, il #7 quest’anno si ritroverà a correre sulla Honda del team Leopard. La squadra capitanata da Cristian Lundberg ha infatti pensato a Foggia (e a Jeume Masia) per sostituire il campione del mondo uscente Lorenzo Dalla Porta e lo spagnolo Marcos Ramirez, entrambi passati in Moto2. In realtà, nella prima apparizione in Qatar, Dennis Foggia non ha brillato, concludendo la sua gara in 9° posizione. Si vedrà se questo risultato sia stato frutto solo di un giusto e logico processo di ambientamento in un team nuovo oppure se sia il primo campanello di allarme di una stagione travagliata.

#9 – Davide Pizzoli, BOE Skull Rider Facile Energy

Come già accennato brevemente in precedenza, Davide Pizzoli è l’unico rookie italiano per la classe Moto3 2020. Dopo anni di crescita passati tra CIV PreMoto3, CIV Moto3 e CEV Moto3 (l’anno scorso nel piccolo mondiale si è classificato 10° in classifica), il ragazzo classe 1999 si appresta ad affrontare la sua prima stagione completa nel mondiale, dopo due apparizioni in sella alla Honda del team Sic58 in sostituzione dell’infortunato Niccolò Antonelli ad Aragon e a Valencia. A supportarlo in questa avventura ci sarà il team BOE Skull Rider che, dopo un anno non entusiasmante con Masaki e Yurchenko, quest’anno ha deciso di affidarsi a due portacolori italiani.

#13 – Celestino Vietti, Sky Racing Team VR46

Celestino è il gioiellino dall’Academy di Valentino. Dopo un debutto con podio a Philip Island nel 2018, il #13 nel 2019 ha avuto la possibilità di crescere continuamente, mostrando molto spesso degli spunti e dei guizzi da vero futuro campione. È vero, gli errori ci sono stati ma sono imprescindibili nel percorso di crescita di un ragazzo di 19 anni che ha mostrato subito di che pasta è fatto: in neanche due anni di mondiale ha già collezionato 4 podi e una pole position. Sebbene non iniziato nel migliore dei modi con una caduta in Qatar, il 2020 sarà quasi sicuramente l’anno della prima vittoria iridata di Celestino Vietti.

Niccolò Antonelli (#23) e Dennis Foggia (#7)
Niccolò Antonelli (#23) e Dennis Foggia (#7)

#14 – Tony Arbolino, Rivacold Snipers Team

Probabilmente il talento italiano più chiacchierato del paddock assieme ad Enea Bastianini. Talmente chiacchierato da indurre il guru Carlo Pernat a portarlo sotto la sua ala protettrice manageriale. Il 2019 è stato un anno importante per il pilota di Garbagnate Milanese che con 2 vittorie, 7 podi e 2 pole positions ha chiuso 4° in classifica iridata. Sebbene a tratti sia senza dubbio il pilota più talentuoso della categoria, è innegabile che Tony debba ancora migliorare nella gestione complessiva del week end ed in particolari situazioni di gara. Infatti, mentre in Moto3 alcuni errori nella gestione delle prove libere, delle qualifiche e di alcuni particolari di gara sono ancora perdonabili, già in Moto2 risultano inammissibili. O meglio, risultano inammissibili per quello che dovrebbe essere il migliore talento italiano in circolazione. Nel primo week end di gare in Qatar il #14 ha deluso, chiudendo 15° sotto la bandiera a scacchi. Ci si aspetta un riscatto già a partire da Jerez.

#16 – Andrea Migno, Sky Racing Team VR46

A quasi 25 anni compiuti, Andrea Migno risulta uno dei veterani della categoria. Alla sua ottava stagione nella classe più piccolina del motomondiale, il pilota romagnolo sembra essere arrivato ad una stagione spartiacque per il proseguimento della sua carriera. Dal 2013, anno del debutto, Andrea è riuscito a raccogliere solo una vittoria nel 2017 ed alcuni piazzamenti di rilievo. Per il resto, nulla di che. Infatti, mentre il #16 correva e continuava a faticare, dalla categoria sono passati e hanno continuato il loro percorso di successo – solo per citarne alcuni – Maverick Vinales, Alex Marquez, Brad Binder, Joan Mir, Jorge Martin e Lorenzo Dalla Porta, quasi tutti ormai stelle della MotoGP. Di sicuro, l’opportunità offertagli da Valentino – più per amicizia che per meriti sportivi – è l’ultimo treno di livello per Andrea Migno. Sempre che l’ultimo treno non sia già passato.

#23 – Niccolò Antonelli, Sic58 Squadra Corse

Anche per Niccolò Antonelli potrebbe valere in parte lo stesso discorso fatto per Andrea Migno. Il #23 è alla sua nona stagione in Moto3 (debutto nel lontano 2012) ed il bilancio di questi anni è più negativo che positivo. Incostanza ed infortuni sono stati i due più grandi impedimenti nella crescita del pilota originario di Cattolica. Tuttavia, a differenza di Andrea Migno, due fattori giocano a favore del #23. Innanzitutto, bisogna soffermarsi sul palmares: 4 vittorie, 7 podi e 8 pole positions sono comunque un bagaglio importante in quanto confermarsi veloce e competitivo in un arco di tempo così lungo nella stessa categoria non è mai facile. In secondo luogo, Niccolò è stato rivitalizzato negli ultimi anni dalla presenza e dalla guida di Paolo Simoncelli: quest’ultimo ha avuto la bravura e la pazienza di accogliere un pilota tanto veloce quanto smarrito, lasciandogli il tempo di ritrovare fiducia. Antonelli non ha partecipato alla tappa in Qatar di inizio marzo per un problema alla clavicola che si trascina dalla domenica di Misano, in cui è stato coinvolto in un incidente che ne ha compromesso l’ultima parte di stagione. Attendiamo fiduciosi la sua completa affermazione in questo 2020.

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#54 – Riccardo Rossi, BOE Skull Rider Facile Energy

Classe 2002, ligure, Riccardo Rossi si appresta ad iniziare la sua seconda stagione nel mondiale con il team BOE Skull Rider. Dopo un anno di apprendimento in sella alla Honda del team Gresini, il #54 vuole di sicuro dimostrare le sue qualità e la sua velocità. Sicuramente, quest’anno avrà meno pressioni sulle spalle e maggior tempo per crescere costantemente gara dopo gara. Tuttavia, è innegabile che la struttura del team BOE non sia paragonabile a quella di Fausto Gresini.

#55 – Romano Fenati, Sterilgarda Max Racing Team

Romano è un pilota che, nel bene o nel male, non ha bisogno di presentazioni. Se il 2018 è stato l’anno del fattaccio Manzi-Misano in Moto2, il 2019 ha rappresentato un anno comunque positivo per il pilota di Ascoli Piceno. In sella alla competitiva Honda del team Snipers Marinelli – lo stesso di Tony Arbolino – il #55 si è tolto grandi soddisfazioni vincendo magistralmente al Red Bull Ring. Il sentore comune è che – così come per Migno e Antonelli – anche per Fenati il 2020 sia l’ultimo anno buono in Moto3 per cercare di guadagnarsi una sella in Moto2. Il 2020 in Qatar non è iniziato nel migliore per Fenati, che ha chiuso la corsa 17° fuori dalla zona punti. Infatti, la più grande – per quanto relativa – attenuante di questo 2020 sarà sicuramente il nuovissimo progetto Husqvarna, sposato da Max Biaggi e dal suo team per spezzare l’ormai consolidato binomio Honda-KTM. La nuova moto ha subito mostrato limiti e ostacoli tipici di un progetto nuovo ai primi chilometri del suo ciclo di vita: infatti anche Alonso Lopez – compagno di Romano Fenati – ha avuti problemi nella tappa inaugurale.

#82 – Stefano Nepa, Gaviota Aspar Team Moto3

Il 2020 è l’anno in cui Stefano Nepa ha l’opportunità di correre un mondiale dall’inizio alla fine: nel 2018 era entrato in corsa nel team CIP per sostituire Yurchenko mentre nel 2019 ha concluso il lavoro iniziato da Vicente Perez con il team Reale Avintia. La struttura di Aspar è sicuramente di livello per cui ci si aspetta una crescita importante di questo ragazzo classe 2001.





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