Si sono chiuse nel segno di Max Verstappen anche le FP2 del GP del Messico, 20° appuntamento stagionale della Formula 1. L’olandese, al volante di una Red Bull parsa finora meno dominante del solito, ha regolato Norris, Leclerc e un sorprendente Valtteri Bottas.
Max Verstappen sembra intenzionato a non voler lasciare neanche le briciole ai propri avversari, neppure ora che i giochi iridati sono chiusi. L’olandese della Red Bull, già primo al termine delle FP1 del GP del Messico, ha firmato la migliore prestazione anche nella seconda sessione di prove libere fermando il cronometro sull’1’18”686. Il #1, così come accaduto nelle FP precedenti, non è riuscito però a scavare il solco a cui solitamente ci ha abituato nel corso di questo 2023: sono infatti solamente 119 i millesimi che hanno separato l’arrembante Lando Norris dalla vetta, e poco più di due decimi e mezzo hanno impedito a Charles Leclerc – che non è al meglio dal punto di vista fisico – di artigliare la prima posizione in classifica. Qualora i valori in campo dovessero rimanere tali sarebbe lecito aspettarsi una qualifica decisamente combattuta, ma sull’andamento del weekend messicano aleggia l’incognita del meteo: in questo venerdì (rivelatosi addirittura lievemente piovoso in alcuni momenti della sessione) si sono infatti avute temperature più basse rispetto a quello che i protagonisti del Circus incontreranno nei prossimi giorni, e non è dunque da escludere che una variazione di qualche grado possa stravolgere quanto visto in pista finora.
Con delle condizioni meteo simili a quelle viste nel corso di queste FP2, classifica alla mano, verrebbe da dire che potrebbe fare un figurone Valtteri Bottas. Il #77, tornato al volante della sua Alfa Romeo dopo avere fatto posto a Theo Pourchaire durante le prime libere, ha chiuso infatti al 4° posto accusando solamente 269 millesimi di ritardo dal crono di Verstappen e tenendosi dietro la Red Bull di Sergio Perez, 5° con un gap dal compagno di team di poco superiore ai tre decimi. Al 6° posto troviamo uno strabiliante Daniel Ricciardo, autore di un 1’19”002 che gli ha permesso di tenersi dietro Lewis Hamilton, Esteban Ocon e Oscar Piastri, 9° a quasi mezzo secondo di ritardo dalla vetta ma comunque davanti a un George Russell tornato in possesso della sua Mercedes.
Per ora non è invece andato oltre l’11ª posizione Carlos Sainz, più attardato rispetto al compagno di squadra e come lui non in perfette condizioni fisiche, mentre Yuki Tsunoda ha iniziato il proprio weekend messicano chiudendo le FP2 al 12° posto, giusto davanti a Zhou Guanyu e Alexander Albon. Nico Hulkenberg è 15°, davanti a Pierre Gasly e a Logan Sargeant, con Lance Stroll che termina la sessione al 18° posto in 1’20”075. Il canadese non è l’unico a non essere riuscito ad andare sotto il muro dell’1’20”: assieme al #18, al di là di questa barriera cronometrica, si trovano infatti anche Kevin Magnussen e Fernando Alonso, costretti per il momento ad accontentarsi rispettivamente della 19ª e 20ª posizione.
Le FP2 del GP del Messico hanno poi offerto degli spunti anche sul fronte delle simulazioni di gara, tentate da team e piloti fin quando la lieve ma fastidiosa pioggia messicana non ha lambito con una certa insistenza il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez. In attesa del nostro approfondito articolo di analisi, vi basti sapere che in gran forma sono parsi Lando Norris e Lewis Hamilton e che un buon ritmo sono stato in grado di mantenerlo anche Charles Leclerc – rallentato dal graining solamente nella fase finale del suo stint – e il dinamico duo formato da Valtteri Bottas e Daniel Ricciardo. Bene anche Sergio Perez, evidentemente ringalluzzito dall’aria di casa, mentre molto meno dominante del solito è parso (finora e con queste condizioni meteo) Max Verstappen: l’olandese è stato sì autore di long run positivi, ma in nessuno di questi ha dato l’impressione di essere inavvicinabile. Che la domenica messicana possa inaspettatamente essere in grado di regalarci un epilogo diverso dal solito?