Charles Leclerc è parso particolarmente demotivato al termine delle qualifiche del GP di Singapore. Il #16 della Ferrari, che pure aveva messo le mani avanti alla vigilia del weekend dichiarando di non aspettarsi miracoli tra i muretti di Marina Bay, probabilmente non si aspettava di vivere un fine settimana così difficile come quello che si pian piano si sta profilando nella metropoli asiatica.

7° al termine delle qualifiche, alle spalle anche del compagno di squadra e staccato di oltre 6 decimi dalla pole position firmata dal pilota di un team che sulla carta avrebbe dovuto faticare più della Scuderia Ferrari tra le curve di Marina Bay: di fronte a un simile scenario non deve stupire troppo il fatto che Charles Leclerc, per l’ennesima volta in una stagione che si sta rivelando sempre più deludente per la squadra di Maranello, si sia presentato con il muso lungo delle grandi occasioni di fronte ai microfoni e alle telecamere che lo attendevano dopo le prove ufficiali del GP di Singapore.
Quello a cui si è assistito nel sabato di Marina Bay è stato, purtroppo per i tifosi Ferrari, un film già visto. Una monoposto difficile da guidare per entrambi i piloti ha giustiziato qualsiasi speranza di chiudere nelle primissime posizioni dello schieramento, con gli uomini di Maranello che hanno avuto il loro bel daffare per avere ragione di un Isack Hadjar ancora una volta pimpante al volante di una Racing Bulls. Un risultato deludente quindi, soprattutto se maturato su uno dei circuiti che – non più tardi di qualche settimana fa – veniva identificato come favorevole alle caratteristiche della SF-25.
“Finora è stato un weekend veramente difficilissimo” – ha esordito Leclerc ai microfoni di Sky Sport F1 – “Nelle FP1 sembrava che le cose potessero andare bene. Eravamo veloci e non eravamo al limite, anzi: avevamo anche del margine. Dopo però abbiamo dovuto fare per forza delle modifiche sulla macchina e a partire dalle FP2 abbiamo faticato tantissimo”. La frase del monegasco, per quanto sibillina, accende ancora una volta i riflettori su uno dei temi più intricati di questo 2025 ferrarista: la necessità, per gli uomini di Maranello, di dover scendere a compromessi con il set up della monoposto per evitare conseguenze… sgradevoli. La SF-25, evidentemente scesa in pista a Singapore con un buon assetto di base, ha per necessità ricevuto dei correttivi che ne hanno compromesso l’efficienza complessiva. Il sospetto è che, su un asfalto costellato di sconnessioni come quello di Marina Bay, sia stato necessario modificare l’altezza da terra della monoposto per non incappare di nuovo in anomalie nell’usura del plank, un problema endemico di questa monoposto che non è mai stato risolto del tutto nonostante i vari aggiornamenti introdotti nel corso dell’anno.
“C’è sempre una spiegazione” – ha risposto il #16 a Davide Camicioli, che chiedeva se ci fosse un motivo dietro a questa trasformazione avvenuta tra la prima e la seconda sessione di prove libere – “Ma alla fine le spiegazioni non sono abbastanza buone. Quando un team come la Mercedes, che dovrebbe faticare sia con il caldo che con una pista come questa, finisce in pole non c’è da trovare una scusa: dobbiamo fare meglio. Non so più cosa dire. Mi spiace tanto: io ce l’ho messa tutta, ma la macchina era veramente difficile da guidare”.
Per gli uomini Ferrari, Leclerc incluso, non resta ora che sperare nella gara. Dopotutto, in più di un’edizione della sua storia il Gran Premio di Singapore ha riservato delle sorprese che hanno completamente sovrascritto l’esito delle qualifiche: chissà che nel 2025 una di queste non possa essere a favore del team di Maranello.


