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Takahashi, DT di Jota: “La Porsche è la Porsche, il nuovo albero motore non mi preoccupa”





A Imola, durante un incontro con la stampa nella hospitality del Hertz Team Jota, abbiamo avuto la fortuna di avvicinare il Direttore Tecnico della squadra inglese, Tomoki Takahashi. Con lui abbiamo parlato della tranquillità del team inglese verso le forniture di Porsche, di assetti e del valore degli avversari.

FT: “Abbiamo saputo che Porsche introdurrà il nuovo albero motore, siete preoccupati della novità?”

Tomoki Takahashi: “Io non so al momento se Porsche lo porterà e quando, ma se lo faranno… è la Porsche, quindi non sono preoccupato!

FT: “Al momento come clienti quindi non sapete se e quando avverrà questo cambio di componente?”

Takahashi: “È già stato dichiarato alla stampa che ci sarà, ma non so le tempistiche”

FT: “Ci hanno detto dopo Le Mans, ma non quando”

Takahashi: “Non lo so neppure io” (sorride)

FT: “Che differenze ci sono tra Qatar e Imola? A livello di setup come state lavorando?”

Takahashi: “Il Qatar è un circuito veramente strano, molto liscio, con cordoli giganti, e molto particolari! Imola è molto più bumpy, quindi la macchina cambierà significativamente. Ma la questione è che, per il livello che il team è riuscito a raggiungere non abbiamo più un setup fisso, dove dici quello è il setup e basta, ogni circuito ha il suo, non hai neanche un set preimpostato per un gruppo di circuiti, ormai nessuno lavora più così, per ogni circuito hai il suo setup dedicato. Qua a Imola, se ad esempio abbiamo un problema in una certa curva, faremo un assetto per gestire l’auto in un’altra, un’altra e un’altra curva ancora. Perciò l’assetto è diventato molto più specifico [degli inizi]. Ma anche se fosse simile a un altro circuito, comunque ci metteremmo a cambiare la macchina per adattarci alla pista. Il Qatar è molto strano e unico, ma pure Imola è molto strana e unica. Ovunque andiamo ci sono piste così diverse che non riusciamo a confrontarle. Se confronti Imola e Le Mans sono due piste completamente diverse.

FT: “Di due pianeti differenti”

Takahashi: “Sì! Ma poi vai a Spa e devi comunque rifare tutto di nuovo [in confronto a Le Mans]! Non è una cosa semplice, non hai una macchina base che usi in tutti le piste”

FT: “Prima parlavi dei cordoli del Qatar, perchè sono così strani?”

Takahashi: “Nonostante siano piuttosto piatti, il problema è dato dalla parte esterna, il drop che c’è. Se “cadi” al di là della prima parte di cordolo diventa un problema”

© Tomoki Takahashi

FT: “Per questo weekend state lavorando anche a un set up da bagnato?”

Takahashi: “Sì, ma si tratta più che altro di avere un planning in caso di pioggia, se con l’asciutto manteniamo un certo assetto, sappiamo che in caso di pioggia dobbiamo fare certe cose. La maggior parte delle volte comunque, cioè in un weekend normale, lavoriamo sull’assetto da asciutto, e se piove, piove… Potremmo andare a toccare alcuni parametri importanti, ma è parecchio coraggioso cambiare così tanto. In realtà anche se sappiamo che al 100% pioverà comunque partiamo dal setting da asciutto

FT: “Hai lavorato sulle LMP2 in precedenza, il telaio è abbastanza simile, che differenze ci sono tra le due macchine?”

Takahashi:La P2 è più semplice, confrontando con la Oreca. Comunque la Oreca è una macchina fantastica, ne hanno vendute un milione! È una macchina molto facile da settare e tenere nella finestra di performance, guarda quanti team usano quella macchina e quanto vicini sono. È una macchina semplice e facile da gestire con successo. Riguardo al telaio non penso che la LMDh sia così tanto più complessa, però puoi cambiare le geometrie, e queste fanno molto. Sulla Oreca [LMP2] questo non era possibile, l’approccio era semplificato al massimo. Sulla Ligier LMP2 invece puoi cambiare geometrie, ma penso che Oreca abbia fatto una scelta ragionata, per evitare che la gente salti da un setup all’altro”

FT: “Riguardo al power gain, pensi che avvicinerà LMDh e LMH?”

Takahashi: “Sì! Guarda ad esempio Porsche e Ferrari recentemente, ma in generale tutte le auto si stanno avvicinando, le performance attese [tramite BoP] sono più vicine, e si sta andando tutti verso gli stessi rapporti peso/potenza”

FT: “Ci sono differenze ad alta velocità tra LMh e LMDh?”

Takahashi: “Sì, ma come dicevo è più dipendente da come il BoP viene applicato e l’analisi [delle performance]”

Il DT giustamente non si è sbottonato troppo sul power gain, nuova aggiunta nel BoP, che al momento era previsto per Imola e probabilmente esordirà a Spa. Anche chiedendo ad altri team, che hanno testato il power gain in Qatar, la situazione non è molto chiara. L’eventuale mancata introduzione (e test in gara) in Belgio quasi sicuramente ne escluderà qualsiasi utilizzo a Le Mans.





Tags : 6 ore imolaalbero motorehertz team jotaporsche lmdh
Tommaso Costa

The author Tommaso Costa