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MotoGP: tra le tante novità del primo giorno di test, Quartararo resta il più veloce a Valencia





Si è concluso il primo giorno di test ufficiali a Valencia, Ducati e Yamaha hanno portato i primi sviluppi di quelli che saranno telaio e motore delle rispettive moto 2020, così come Honda. KTM ha portato una RC16 completamente rinnovata nella base tecnica, abbandonando il telaio a traliccio, e Suzuki ha portato nuovi motori, più potenti, per Mir e Rins. Il più veloce è stato Fabio Quartararo.

Fabio Quartararo ha chiuso al comando il primo giorno di test a Valencia, 1’31”163 il suo miglior riferimento al 71° giro su 82 completati risultando il più attivo di questa giornata. Yamaha ha portato qui due M1 2020, una per Vinales e l’altra per Rossi. Si distinguono dalla 2019 per il telaio non verniciato e per una bocca del condotto che porta aria al motore più stretta e alta. Ad Iwata hanno lavorato per migliorare le prestazioni della moto in allungo ed accelerazione, cercando di non perdere le doti di handling che hanno ritrovato con la 2019 dopo due stagioni difficili.

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Andrea Dovizioso ha chiuso col quarto tempo quest’oggi, primo pilota non-Yamaha in classifica. Desmodovi, come Pirro, ha raccolto dati in sella ad una moto ibrida, una GP19 su cui sono stati installati i primi sviluppi di telaio e motore di quella che sarà la GP20. Il nuovo telaio è stato provato brevemente anche da Petrucci, mentre Miller ha lavorato sul nuovo motore sviluppato per guadagnare dolcezza nelle fasi di riapertura del gas.

Tante cadute in questo primo giorno di test, oltre a Quartararo sono finiti nella ghiaia anche tre dei quattro piloti Honda con Cal Crutchlow unico a rimanere in piedi. Dopo i primi sette giri è caduto il rookie Alex Marquez, che oggi e domani alla guida di una RC-213V 2018 lasciata libera da Zarco ed appartenente a Nakagami. Una banale scivolata alla curva 10 come per Bradl, che gli è costata una sosta forzata di quasi due ore. Caduto anche M.Marquez mentre testava la nuova RC213-V 2020, lanciata con violenza alla curva 13. El Cabroncito è stato il più veloce tra i piloti Honda, col quinto tempo assoluto.

Un nuovo motore è stato messo a disposizione anche ai piloti della Suzuki, la GSX-RR 2020 sarà una evoluzione lineare del modello di quest’anno. “Entrambi i nostri piloti stanno testando il nuovo motore” ha detto Davide Brivio. “Stiamo cercando di agire anche sull’elettronica per migliorare, e poi potremo trarre un bilancio. Quest’anno ci siamo avvicinati a Honda e Ducati, ma soffriamo ancora sui rettilinei e più motore ci avrebbe aiutato in qualche caso. Per noi il programma dei test è soprattutto sul motore, non abbiamo altre grosse novità se non provare pezzi che abbiamo cambiato nel corso della stagione.” Alla fine i due piloti della Casa di Hamamatsu hanno chiuso a braccetto, con Mir sesto giusto davanti a Rins.

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In sella alla KTM RC16 2019 in livrea Factory ha fatto il proprio debutto Brad Binder, mentre Pol Espargarò ha battezzato la nuova RC16 2020. Si tratta di una rivoluzione in questo caso, il telaio a traliccio in acciaio al CrMo è stato abbandonato in favore di un doppia trave a sezione ovale, per lo meno nella sezione posteriore che è l’unica pienamente visibile. Questo nuovo telaio è frutto del lavoro svolto da Dani Pedrosa, che oggi è sceso in pista trovando spazio nel box del team Tech 3.

In casa Aprilia solamente prove a livello elettronico, la prossima settimana a Jerez arriveranno delle componenti nuove da provare. Le vere novità per il Team Gresini arriveranno nei test di Sepang tra due mesi, quando Aprilia svelerà la nuova RS-GP20. Si tratterà di una moto completamente rinnovata, realizzata attorno ad un motore più leggero e compoatto, sempre a V ma con un angolo tra le due bancate più ampio.

Tra Binder e A.Marquez il rookie più veloce è stato il sudafricano, che ha chiuso terzultimo con due decimi di vantaggio sul Campione del Mondo Moto2 in carica.
Ecco la classifica completa dei tempi:

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Tags : motogpmotomondialetest valencia
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.