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GTWC: analisi a freddo della storica prima vittoria di Valentino Rossi a Misano





Sembra il copione di un film, di quelli per il quale il pubblico paga volentieri il biglietto e sopporta il caldo incredibile di queste giornate. Nella gara di casa, nella pista intitolata all’indimenticabile Marco Simoncelli, con il suo compagno Maxime Martin – autore del primo stint – Valentino Rossi porta in trionfo per la prima volta in questa stagione la BMW M4 GT3 #46 del team WRT. In questo articolo ripercorriamo il weekend Sprint di una caldissima Misano e soprattutto il percorso del Dottore per arrivare a questa prima – storica – vittoria.

valentino rossi
© SRO | Jules Benichou

Partiamo dal sabato di Misano: Qualifiche 1 e Gara 1

30° C alle 9 del mattino. Queste temperature hanno accolto settimana scorsa i 42 equipaggi iscritti alla 2a gara sprint della stagione del Fanatec GT World Challenge Europe. Qualifiche molto tirate, con una Ferrari in palla e Audi indicata come la vettura da battere qui. Giacomo Altoè issa la Ferrari 296 GT3 #14 del team Emil Frey Racing in prima posizione ma, a pochi minuti dal termine, Raffaele Marciello gli ruba la pole position. Unico pilota sotto il muro del 1’31” (1’30″762). Bella 3a posizione per Henrique Chaves con una McLaren 720S GT3 EVO in netta crescita.

La gara, partita alle 14:00, vive subito un momento ad alta tensione con un incidente al via, dove ne fa maggiormente le spese Loris Spinelli con la Lamborghini Huracan GT3 gestita da Imperiale Racing. Subito in fuga Marciello con la sua Mercedes AMG GT3 #88, al quale sembra resistere solo Altoè. Il “sembra” è d’obbligo: a fine del loro stint, il divario tra i due è di circa 5 secondi (aumentati a 9 dopo le veloci operazioni ai box in casa Akkodis ASP). Intanto inizia la rimonta delle BMW: la #32 e la #46, rispettivamente con Weerts e Rossi, hanno un gran passo, si inventano sorpassi splendidi e risalgono il gruppo velocemente dopo essere partiti rispettivamente in 22a e 24a posizione. La gara si conclude con Timur Boguslavskiy (Mercedes AMG GT3 #88) che riesce a contenere il recupero di Konsta Lappalainen (Ferrari 296 GT3 #14) e Dries Vanthoor (BMW M4 GT3 #32) sul gradino più basso del podio, dopo una bella ultima battaglia con Nicolas Baert (Audi R8 GT3 EVO 2 #12). La #46, guidata nel secondo stint di Gara-1 da Maxime Martin, chiude in 8a posizione, dopo averne recuperate ben 14!

Il miglioramento della domenica: Qualifiche 2 e Gara 2

Che ci fosse qualcosa di diverso nell’aria lo si sentiva già dal mattino. Dopo l’eccellente rimonta di Gara-1, alle BMW serviva solo una qualifica fatta bene. I dati del giorno prima e le relative modifiche al set-up hanno permesso di rendere le M4 GT3 più performanti. La prestazione arriva subito, con Dries Vanthoor che stampa la pole position sulla #32 davanti al pilota Saintèloc Patrik Niederhauser (Audi R8 GT3 EVO 2 #25). In terza posizione si piazza, invece, un ottimo Maxime Martin. L’Audi #40 è in 8a posizione, nel giorno del compleanno di Mattia Drudi. É solo in 11a posizione Timur Boguslavskiy con la Mercedes AMG GT3 #88 (vincitrice di Gara-1), condivisa in gara con Raffaele Marciello.

Allo start parte bene Vanthoor che mantiene la prima posizione, seguito da Niederhauser e da Martin, che deve però resistere agli attacchi di Lappalainen. É verso il 20° minuto di gara che avviene un brutto incidente, fortunatamente senza conseguenze, per Alberto di Folco, mentre cercava di recuperare posizioni dopo una qualifica non perfetta. Lo stesso Alberto aveva dichiarato di essere più fiducioso sul passo gara che nel giro secco. Safety Car e gruppo ricompattato, con la Pit-Lane che da lì a poco sarebbe stata aperta.

Ai Box rientrano all’unisono la BMW #32, la #46 e la Ferrari #14. Problemi con una pistola rallentano il pit della #32, che viene sopravanzata dalla #46 con adesso al volante Valentino Rossi. Saintéloc decide di tenere il pilota di punta del suo equipaggio in pista il più a lungo possibile, ma Rossi, grazie ad un passo molto veloce, riesce a sopravanzare l’Audi #25 e si mette al comando della gara. Prima posizione che non mollerà mai fino alla bandiera a scacchi, girando costantemente con un passo molto veloce paragonato sia ai suoi compagni di marchio, che agli altri piloti in pista. É proprio il Dottore di Tavullia a condurre la #46 sotto la bandiera a scacchi, per siglare – oltre che la prima vittoria nel GTWC – anche il secondo podio stagionale dopo quello di Brands Hatch! In 2a posizione – dopo una gran gara – l’equipaggio ComToYou #11 di Lucas Legeret e Christopher Haase, mentre è terza piazza per la BMW M4 GT3 #31 del team WRT con Jean-Baptiste Simmenauer e Thomas Neubauer. Da segnalare la bella e convincente vittoria in Silver Cup del duo Alex Aka e Lorenzo Patrese, con l’Audi #99 del team Tresor Attempto Racing. L’unico ad essere riuscito fare la differenza in mezzo al traffico è stato Raffaele Marciello che, con sorpassi fantastici al Carro, ha chiuso la sua gara in 5° piazza consentendogli di uscire da Misano in testa al Campionato.

L’analisi del percorso di Valentino Rossi nel GTWC 2023

La crescita del #46: da Bathurst a Monza

Che l’idillio tra il pilota di Tavullia (neo pilota ufficiale della casa bavarese) e la BMW M4 GT3 fosse cosa seria, lo si era capito già da febbraio, con una 6a posizione assoluta nella 12 ore di Bathurst. Pista che di semplice non ha nemmeno il rettilineo.

A Monza per i test pre-stagionali, il team WRT lavora sodo per conoscere ancor di più la vettura e trovare il set di base da cui partire. La prima gara del GTWC è alle porte e iniziare bene sarebbe importantissimo. Accanto a Valentino Rossi ci sono Maxime Martin – vincitore tra le altre di una 24h di Spa (2016 con BMW) e una 24h di Le Mans (2020 con Aston Martin) – e Augusto Farfus, 3 volte vincitore alle 24h del Nurburgring, vice-campione DTM (2013 con BMW) e vincitore della 24h di Daytona (2020 con la BMW M8 GTE).

Valentino lavora a stretto contatto con i due veloci ed esperti piloti BMW per comprendere al meglio la macchina e cosa serva per andare forte. La BMW M4 GT3 è una macchina peculiare: motore biturbo 6 cilindri in linea (come da miglior tradizione bavarese) montato in posizione centrale anteriore, geometrie delle sospensioni studiate per avere una piattaforma meccanica e aerodinamica più stabile possibile (anti-dive che lavora in frenata e anti-squat che lavora in accelerazione), forgiano il carattere di questa vettura: neutra e sincera.

© Jules Benichou

La Crescita del #46: da Monza fino alla vittoria di Misano

A Monza BMW andava forte, arrivando ad occupare le prime 4 posizioni in qualifica, 2 con il team ROWE Racing (poi vincitore qui con la #98) e due con WRT. Valentino continua a costruire fiducia e ritmo con la M4 GT3, girando costantemente a pochissimi decimi di distanza dai più esperti compagni di squadra o addirittura di marca. Una sbavatura del Dottore al sabato (alla Alboreto) e un errore in Prima Variante la domenica complicano il debutto stagionale della compagine targata #46, che esce con un ritiro dal primo round Endurance della stagione 2023 del GTWC Europe.

Si vola a Brands Hatch, per il primo weekend Sprint Cup della stagione. É un weekend agli antipodi rispetto a Monza, sia per caratteristiche della pista (tortuosa, piena di sali-scendi e con molte curve veloci) che per format di gara. A Brands Hatch si corrono due gare da 60′. Sulla carta è pista Audi e Mercedes (vince Gara-1 la Mercedes AMG GT3 #88 di Raffaele Marciello con Timur Boguslavskiy e Gara-2 l’Audi R8 GT3 EVO2 di Mattia Drudi e Ricardo Feller). Allo stesso tempo però arriva il primo acuto per la #46, segno che la strada è davvero quella giusta e che l’impegno e il metodo stanno iniziando a pagare: Valentino Rossi e Maxime Martin chiudono Gara-2 in un’ottima seconda piazza. Il pilota italiano chiude a soli 3.7 secondi dal vincitore, tenendo a bada Charles Weerts sulla BMW gemella #32.

La seconda gara Endurance della stagione si tiene a Le Castellet, con la classica la 1000km del Paul Ricard. Doppietta Mercedes con la #88 di Raffaele Marciello, Jules Gounon e Timur Boguslavskiy che chiude davanti alla #777 di Maro Engel, Luca Stolz e Fabian Schiller. L’equipaggio della #46 risulterà essere ancora la prima tra le BMW del team WRT, chiudendo in P8 la gara di 6 ore gestita bene, dopo una qualifica problematica. Il passo gara di Valentino Rossi è sempre più vicino a quello di Farfus e Martin, evidenziando una rapidissima crescita nell’abilità di guida della sua M4 GT3.

Si arriva quindi alla CrowdStrike 24h di Spa. Qualifiche pazze con alternanza di pista umida e bagnata, relegano la #46 in 21esima posizione (su 70 partenti). Partire in quelle posizioni in una 24 ore non è un dramma. Il passo c’è, la macchina funziona bene e Valentino Rossi dimostra ancora una volta di essere al livello dei suoi compagni di equipaggio. La gara viene vinta dalla BMW ROWE Racing #98 di Philipp Eng, Marco Wittmann e Nick Yelloly, che conquistano quanto gli era stato tolto da una foratura l’anno precedente. La seconda BMW al traguardo, in 6a posizione è proprio la #46 di Augusto Farfus, Maxime Martin e Valentino Rossi. Performance convincente anche qui e risultato di prestigio portato a casa.

Siamo ora a Misano: quinto appuntamento della stagione, al via Gara-1 della Sprint Cup. I presupposti sono ancora una volta buoni per Audi e Mercedes. Nelle qualifiche 1 soffrono tutte le BMW. La prima delle M4 (la #32) è solo in P22, mentre Valentino si qualifica in p24 ad un solo decimo proprio della gemella. La gara però è tutt’altra cosa. Valentino recupera in pista costruendo la rimonta con sorpassi precisi e decisi. La compagine #46 chiuderà gara 1 in 8a piazza, recuperando ben 16 posizioni.

Gara 2, però, è tutt’altra cosa. La #46 si qualifica 5a. Parte Maxime Martin che, dopo 28′ di gara e una grande P3 raggiunta nelle prime fasi di gara, lascia il volante a Valentino Rossi. Finito il valzer dei Pit-Stop, la BMW M4 #46 si trova leader della corsa con circa 9 secondi di vantaggio. Dopo 32 minuti di stint, Valentino passa il traguardo per primo, con oltre 7.5 sec di vantaggio sul secondo. Apoteosi per i tanti tifosi del Dottore che hanno raggiunto il circuito romagnolo.

© Kevin Pecks

Analizzato – a freddo – il percorso che ha portato per la prima volta Valentino Rossi a trionfare nel GT World Challenge, possiamo affermare che il Dottore di Tavullia abbia trovato la giusta confidenza con la vettura. Il carattere della BMW M4 GT3 si adatta perfettamente allo stile di guida del #46, e questo connubio permette al pilota di potersi concentrare sul passo e sulle situazioni di gara al posto di cercare di prevedere come si comporterà la vettura in quella specifica situazione. Questa confidenza di base è ciò che permette ad ogni pilota di poter spingere sempre più in alto l’asticella, spostando il focus non sulla guida ma su ciò che gira attorno. La macchina diventa un fido alleato per raggiungere livelli sempre più alti e non un qualcosa contro cui combattere e tenere a bada. Questo storico successo, il passo dimostrato dall’inizio dell’anno (e in costante miglioramento), daranno un boost anche a livello mentale. Ormai Valentino Rossi non è più solo il pluricampione del mondo MotoGP, bensì un pilota che sta maturando ad una velocità impressionante nel campionato GT più importante del mondo.

Questo weekend il GTWC sarà nuovamente in pista per la 3 ore del Nurburgring. Dopo il vittoria di Misano, l’interesse nel rivedere al volante il #46 sarà ancora maggiore.





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Marco Gabriele Nesi

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