Nel weekend della 3 ore di Monza del GTWC abbiamo intervistato Matteo Cairoli, impegnato con la Mercedes di Mann-Filter.

Ospitati all’interno del camper del team Winward, che è il nome della squadra supportata da Mann-Filter, abbiamo avuto modo di scambiare due parole con Matteo Cairoli, passato quest’anno in Mercedes dopo l’esperienza in Lamborghini. Partendo dal weekend in corso, gli abbiamo chiesto quali sono le sue aspettative per il futuro, sia a breve che a lungo termine.
Fuori Traiettoria: Ciao Matteo, grazie per l’intervista. Partendo ovviamente da quello che è il weekend di Monza, volevo chiederti quali sono le tue aspettative per questo fine settimana.
Matteo Cairoli: Ciao a voi. Ogni volta che vengo a Monza le aspettative sono sempre le stesse: è la mia pista di casa, abito a mezz’ora da qui e ci sono cresciuto, perché venivo da bambino a vedere le corse, quindi per me non può essere che un privilegio e un onore corrervi, soprattutto in un campionato così importante e così competitivo. Non sarà semplice, però considerando il pacchetto tra macchine e line up di piloti siamo messi decisamente bene: l’obiettivo è quello di provare a vincere la gara, sia perché domani è il mio compleanno, e sia perché Mercedes non ha mai vinto qui a Monza, quindi mi piacerebbe cercare di essere il primo a farlo.
FT: Ci saranno le tre soste obbligatorie, come potrebbero influenzare la vostra gara?
MC: Sinceramente più che le tre soste mi preoccupano tutti i possibili casini che potrebbero succedere, dato che siamo comunque 60 macchine in pista: è semplice avere dei contatti, quindi mi aspetto che ci saranno tante Safety Car. Chiaramente bisogna essere bravi a giocarsele nel migliore dei modi, però anche su quel fronte siamo strutturati molto bene, abbiamo gente molto in gamba dietro di noi che ci guida su quello che c’è da fare, quindi sono tranquillo su quel fronte.
FT: Pensi che la qualifica sarà la chiave per questo weekend o anche se doveste partire un pochino più indietro potreste recuperare?
MC: Sicuramente la qualifica nel GT World Challenge, a prescindere dalla pista, è fondamentale. E’ chiaro, puoi sempre fare qualcosa se non vai oltre la top 10, mentre se vai più giù è ancora più difficile cercare di recuperare, soprattutto perché la gara è di tre ore: c’è parecchio tempo per recuperare, ma comunque non sono 24. Occorre massimizzare il tutto.
FT: Quest’anno sei passato a Mercedes, questa è la tua prima stagione: com’è stato finora e come procede il tuo percorso di adattamento?
MC: Facendo un piccolo paragone rispetto ai due marchi precedenti con cui ho corso (Porsche e Lamborghini, ndr), Mercedes è sicuramente la macchina più facile e intuitiva tra le tre, ma chiaramente arrivare al decimo finale richiede impegno. Nel mio caso sono ancora in una fase di apprendimento, sto ancora imparando, nonostante la base sia già discretamente buona, però ci sono delle cose che devo affinare, tipo la frenata, che è il mio più grosso problema al momento. Però diciamo che rispetto a quello che ero abituato questa macchina va forzata pochissimo, bisogna lasciarla scorrere molto di più di quello che ero abituato in precedenza, e per questo lo stile di guida è cambiato parecchio. Ma la cosa che mi piace è che bisogna guidare il più pulito possibile, e questo si addice al mio stile di guida.

FT: Come vedi il tuo futuro all’interno della casa?
MC: Allora, quello è ancora in discussione, nel senso che chiaramente ho già parlato un po’ con i vari capi di Mercedes e l’intenzione sarebbe quella di diventare tutti gli effetti pilota ufficiale il prossimo anno. Però siccome nella mia carriera fino ad oggi sono stato privato, posso comunque decidere un po’ quest’anno con chi potenzialmente andare nel prossimo. È chiaro che vorrei fare un bel programma e vorrei cercare di fare qualche cosa che mi ispiri veramente: qualche idea in testa ce l’ho già, così come ce l’ha già anche il team, quindi per ora sta andando tutto nel verso giusto.
Mi piace lavorare con le persone di Mercedes, Winward specialmente, penso che sia uno dei migliori team con cui abbia mai corso, nonostante sia la mia seconda gara mi sento totalmente a casa, le persone qui sono più che brave, è una famiglia vera e propria.
FT: Dopo Monza avrai le due gare più importanti della stagione, ovverosia Le Mans e la 24 ore di Spa, cosa pensi del fatto che siano così ravvicinate?
MC: In realtà, questo era il piano fino a settimana scorsa, ma da qualche giorno a questa parte qualcosa è cambiato, perché Le Mans a quanto pare non la farò per motivi fuori dal mio controllo, quindi non posso farci tanto. L’idea di avere tre 24 ore di fila personalmente non mi piace per niente, è rischioso, bisognerebbe dare il tempo alle persone, ai piloti, ai meccanici, a tutti quelli che lavorano al motorsport di avere un minimo di margine per riprendersi. E poi non dimentichiamoci comunque che dopo il Nürburgring e dopo Spa avrei comunque l’ELMS a Imola e poi avrei il Brasile (6 ore di San Paolo del WEC, ndr), quindi diventerebbero sei appuntamenti di fila con tre 24 ore e mezzo. Alla fine, se salta Le Mans posso avere più energie per fare meglio al Nürburgring o a Spa, soprattutto quest’ultima a cui tengo particolarmente, dato che fortunatamente al Nürburgring ho vinto nel 2021, mentre a Spa siamo arrivati vicini nel 2020 con Dinamic. Quest’anno, considerando il pacchetto che abbiamo, penso che la possibilità di far bene sia concreta, quindi voglio arrivare il più fresco e più riposato possibile a Spa.
FT: E con gli altri piloti state cercando di farvi sentire in tal senso per evitare una tale concomitanza anche il prossimo anno?
MC: Io personalmente no, però è chiaro che non c’è un’infinità di piloti che fanno tre 24 ore di fila. Io personalmente non reputo che sia la soluzione avere tee 24 ore di fila l’una di fila l’altra, magari c’è qualcun altro a cui va bene, sono opinioni personali e le rispetto; però secondo me così è anche un po’ troppo, soprattutto per chi le fa tutte.
FT: Grazie Matteo per questa intervista.
MC: Grazie a voi!